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Roma
Cotral nel mirino di Anac: “Incarichi legali senza bando, 3 mln a 9 avvocati”

L’azienda Cotral finisce nel mirino dell’Anac per aver dato tre milioni di euro a una cerchia ristretta di avvocati, venendo meno ai principi a cui si deve ispirare ogni pubblica amministrazione. Principi che sono evidenziati dall’articolo 97 della Costituzione, ripresi poi dalla legge 241 del 1990 e che sono alla base anche del codice dei contratti pubblici.

Una scelta che non passa inosservata a Fratelli d'italia, secondo cui l'azienda dovrà chiarire le sue scelte, mentre l'Anticurruzione, per gli incarichi legali, ha scelto di richiamare Cotral spa. Secondo un’istruttoria dell’Anac, tradotta in un atto del Presidente e approvata dal consiglio il 18 maggio, “la società in house della Regione Lazio concessionaria del servizio di trasporto pubblico locale extraurbano nel Lazio, ha affidato la maggior parte degli incarichi legali degli ultimi anni a una cerchia ristretta di nove avvocati individuati mediante scelte puramente fiduciarie in spregio ai principi di imparzialità, trasparenza, anticorruzione e rotazione richiesti dal codice dei contratti pubblici”.

Cotral nel mirino di Anac: i fatti

“Per 637 incarichi legali – spiega l’Anac sul proprio sito - sono stati liquidati circa 4,4 milioni di euro. Di questi, circa 3 milioni di euro sono stati liquidati a soli nove professionisti, che si sono visti affidare 483 dei 637 incarichi legali nel quinquennio 2017-2021”. Gli importi pagati ai nove professionisti hanno reso “ingiustificate rendite di posizione in favore di un ristretto numero di professionisti, a discapito dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità e pubblicità” e dunque “il consolidamento di posizioni di vantaggio in capo ai legali più frequentemente affidatari”.

Ora il problema nasce perché Cotral spa è una società in house, in poche parole una società a cui un ente pubblico – in questo caso la Regione Lazio – ha delegato un servizio con affidamento diretto, e dunque deve sottostare al Codice dei contratti pubblici. Per queste ragioni, evidenzia l’Anac, “non si comprendono le motivazioni che hanno spinto la società ad abolire l’elenco degli avvocati: la scelta di demandare ai vertici le decisioni sui conferimenti degli incarichi legali è in distonia con i principi di imparzialità, trasparenza, pubblicità e parità di trattamento del Contratti pubblici perché comporta una eccessiva discrezionalità in capo ai vertici societari”. Cotral avrebbe quindi dovuto predisporre una short-list di avvocati sul proprio sito, per rispettare le norme di trasparenza e concorrenza. Secondo l’Anac, in poche parole, Cotral spa dovrebbe costituire “un Ufficio Legale interno”. Tale scelta “potrebbe comportare risparmi rilevanti per l’Amministrazione”.

Le giustificazioni di Cotral spa

L’azienda si è giustificata, riporta l’Anticorruzione, spiegando di non essere dotata di un servizio legale interno e che “procede al conferimento di incarichi legali specifici e puntuali nel momento in cui si determina la necessità di tutelare in giudizio le ragioni dell’azienda”, scegliendo – visto l’abolizione nel 2014 dell’elenco avvocati – di far decidere al presidente e al direttore generale a chi affidarsi per tutelare in sede legale i propri interessi, sulla base della+ “pregressa proficua collaborazione professionale maturata” e della “accertata competenza tecnica specifica nelle materie oggetto del contenzioso”.

Cotral nel mirino dell’Anac, FdI: “Chiarire le motivazioni"

Fratelli d’Italia attacca Cotral, chiedendo che venga fatta luce su quanto accaduto: “Sono ancora poco chiare le motivazione per le quali Cotral Spa, società in house della Regione Lazio, abbia prima abolito l’elenco degli avvocati e poi affidato la maggior parte degli incarichi legali degli ultimi anni - per un costo di cerca tre milioni di euro - a una cerchia ristretta di nove avvocati individuati mediante scelte puramente fiduciarie. Scelte, quelle della società regionale del trasporto extraurbano, che hanno spinto anche l’Autorità Anticorruzione a vederci chiaro”, dicono Antonello Aurigemma e Laura Corrotti, consiglieri regionali di Fratelli d’Italia. Per i due bisogna, quindi, “valutare la costituzione di un Ufficio Legale interno sarebbe il primo passo per notevoli risparmi e ripristinare quantomeno quelle criticità significative che hanno caratterizzato l’ultimo quinquennio di Cotral”.

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