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Roma
Covid record a Roma e nel Lazio, “colpa del boom di turisti”. Ora l'influenza
Piazza del Popolo

Boom di turisti a Roma e boom di infezioni da Covid. E poi c'è l'influenza AH1N1, per la quale l'infettivologo Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali, lancia l'allarme.

Il picco di Covid è il prezzo che Roma paga per aver registrato una crescita del turismo da record, come sottolinea il residente di Federalberghi, Giuseppe Roscioli che anticipa il consuntivo che verrà stilato dopo li 6 gennaio. “Per ora siamo soddisfatti, peccato aver perso il traino dell'Expo ma ci cominciamo a preparare per il Giubileo. Il 2024 sarà un anno in cui Roma sarà sotto pressione. Mi auguro che le cose vadano bene, gli indicatori internazionali ci dicono che il 2024 potrebbe essere simile al 2023, quindi un anno molto buono, speriamo che non ci siano catastrofi, pandemie e cavallette varie''.

Il Covid tra musei, ristoranti e concerti

Ma se non è pandemia è sicuramente Covid e influenza, come sostiene l'infettivologo Andreoni che tra monumenti, concerti, ristoranti e musei, ha trainato il picco Covid: “Tutto questo ha facilitato la circolazione del virus e quindi ha determinato un maggior numero di casi positivi - 128 per 100.000 abitanti - rispetto ad altre regioni. Ma va detto che in Sicilia, dove di nuovi casi ce ne sono 6 per 100.000 abitanti, le persone fanno meno tamponi o non ne fanno”.

Tra i consigli, Andreoni raccomanda la vaccinazione. “Chi non si è vaccinato fa ancora in tempo - avverte - Fondamentale poi sottoporsi al tampone in presenza di sintomi, ci sono anche i tamponi bivalenti per una diagnosi differenziale, Covid e influenza. Una volta fatta la diagnosi, abbiamo farmaci antivirali molto efficaci su cui puntare”.

Il virus dell'influenza è più pericoloso

Ma a preoccupare l’infettivologo è il virus dell’influenza, “in particolare il , virus AH1N1 sta circolando di più, secondo gli ultimi dati dell’Iss è l’influenza che tiene la ribalta", conclude.

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Ma chi sono i “vettori inconsapevoli” del Covid: “Rispetto al 2022 – spiega Roscioli – c'è stata una diminuzione di italiani, almeno per Natale e Capodanno, anche se potrebbero arrivare per l'Epifania perché notoriamente in questo periodo c'è una affluenza maggiore di italiani, in molti vengono a Roma per vedere i mercatini. Per il resto parliamo di turisti europei e un po' di mondo asiatico che si è ricominciato a muovere, coreani, giapponesi, anche se ancora siamo lontani dai numeri del 2019 visto che non ci sono ancora tutti i voli. Altro dato positivo è quello sugli americani: finora erano molto stagionalizzati, ossia arrivavano da aprile-maggio a ottobre, mentre notiamo che hanno cominciato a viaggiare anche nel periodo invernale. Non sono ancora tantissimi ma sicuramente in numero superiore agli anni precedenti, questo anche grazie ad un numero di voli superiore presenti nella bassa stagione''.

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