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Roma
Crisi di Governo, Lega scatenata: nel Lazio vuole la testa di Zingaretti

Crisi di Governo, la Lega non si ferma a Conte: nel Lazio vuole la testa di Zingaretti. I consiglieri del Carroccio furiosi: "Sta bloccando la Regione, basta patti d'aula e maggioranze variabili". Anche Forza Italia si aggiunge al coro: "Presidente ridotto a chiedere aiuto all'M5S".

 

''Cercasi Nicola Zingaretti, che non è in grado nemmeno di far garantire il numero legale alla Pisana su una proposta di legge sul Caporalato presentata dal Pd! Una pattuglia di consiglieri del centrosinistra, che tira a campare grazie al Patto d'Aula e allemaggioranze variabili, è probabilmente già in vacanza bloccando così da ore il Consiglio regionale. La Regione Lazio naviga a vista, Zingaretti si dimetta se ha ancora un briciolo di dignità!''. Affondo senza mezzi termini della Lega che mette subito in chiaro quali sono i propri obiettivi prossimi: Governo e Regione Lazio. Il capogruppo del Carroccio alla Pisana Orlando Angelo Tripodi, Laura Corrotti e Daniele Giannini, nella nota hanno aggiunto: ''Noi continueremo a dare battaglia in Aula se sono ancora in grado di recuperare qualche consigliere e forse è giunto il momento che il centrodestra si svegli per terminare questa disastrosa legislatura!’'.

Lo scenario di un voto anticipato in Regione Lazio non è poi così remota. Zingaretti potrebbe infatti cogliere la palla al balzo e di passare in Parlamento per guidare in maniera più ravvicinata la pattuglia Dem in Aula. La sua seconda legislatura regionale, che si tiene in piedi per il patto d'aula, ha raggiunto l'obiettivo più significativo che si era dato al momento della sua elezione del 2013, ovvero la fine del commissariamento della Sanità regionale, durato 10 anni.

Anche Forza Italia si aggiunge al coro della Lega: “Oggi si è consumata una delle pagine più buie della storia del consiglio regionale del Lazio – dichiara il consigliere Antonello Aurigemma –. In barba ai più elementari principi del rispetto istituzionale e degli articoli del regolamento che stabiliscono le norme del confronto democratico, la nuova maggioranza Pd-M5S ha imposto con prepotenza la discussione generale su una legge che non era prevista. Può essere facilmente comprensibile che il centrosinistra, non avendo la maggioranza in Consiglio regionale, cerchi prima con il patto d’aula, e poi con il supporto del M5S di approvare provvedimenti, che altrimenti non avrebbero superato il vaglio sia della commissione competente che dell’aula stessa. Ma farlo in spregio alle norme che regolano quel rispetto istituzionale garantito ai consiglieri regionali a prescindere dal partito di appartenenza, ci sembra davvero inaccettabile. Riteniamo che la politica possa consentire nuovi accordi e una nuova maggioranza, ma ciò dovrebbe avvenire alla luce del sole, e non invece votare un atto come una sorta di cambiale politica in cambio del consenso per l’approvazione di una legge”.

Alla Pisana infatti, la legge contro il contrasto al lavoro irregolare in agricoltura è stata approvata alle 3:30 di venerdì mattina, dopo ore di coriacea opposizione del centrodestra. Le approvazioni notturne in Regione Lazio sono diventate un marchio di fabbrica del Pd, vedi il Piano territoriale paesistico regionale della scorsa settimana.

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