Crollo al Flaminio, proroga ai consulenti. Tempi lunghi per il rientro degli inquilini
Senza casa da gennaio, no al dissequestro del palazzo
Si allungano i tempi di rientro nelle proprie abitazioni per gli inquilini del palazzo di Lungotevere Flaminio al civico 70, costretti ad abbandonare l'immobile dopo il crollo del 22 gennaio scorso degli ultimi tre piani. I consulenti tecnici nominati dalla Procura, nell'ambito dell'inchiesta aperta contro ignoti per disastro colposo, sono intenzionati a chiedere una proroga di altri trenta giorni prima di consegnare la relazione finale, prevista originariamente per il 25 aprile prossimo.
Nel corso di una riunione tenuta questa mattina con il Procuratore aggiunto Roberto Cucchiari e con il pm Antonella Nespola, che nei giorni scorsi hanno già detto no a una prima istanza di dissequestro avanzata dall'avvocato Gianluca Tognozzi per conto dell'amministratore della palazzina Vincenzo Marcialis, gli ingegneri Claudio De Angelis e Lucrezia Le Rose, chiamati ad accertare le cause del collasso del settimo, del sesto e del quinto piano, hanno spiegato che non sono ancora conclusi i rilievi di dettaglio delle strutture e le analisi dello stato dei luoghi. L'esame sui materiali di costruzione del fabbricato, ad esempio, sta andando avanti e richiede altro tempo.
I lavori di messa in sicurezza dello stabile, da cui poi è scaturita la certificazione di 'cessato pericolo' consegnata ai magistrati dall'avvocato Tognozzi, sono finiti da settimane, ma dalla riunione tra consulenti e Procura sembra essere emersa l'esigenza che sulla staticita' del palazzo debbano pronunciarsi anche altri organismi, come il Genio Civile o la Commissione Stabili Pericolanti del Comune di Roma, per poter dare agli inquilini in attesa di rientrare una risposta chiara. La prossima settimana, comunque, i due consulenti dovrebbero consegnare alla Procura un primo rapporto per spiegare quale sia la situazione attuale dal punto di vista tecnico a quasi tre mesi dal disastro.
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