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Roma
Dall'Ermitage a Roma il san Pietro e Paolo di El Greco. La strenna delle Fendi

di Emma Evangelista 

La bellezza e la modernità del quadro di El Greco, dedicato ai Santi Patroni della Capitale, Pietro e Paolo, sarà in mostra presso la Fondazione Alda Fendi Esperimenti in via dei Cerchi 21 a Roma fino a primavera con ingresso gratuito.

La filantropia deve essere usata per avvicinare alla cultura e al bello, questa l’idea di Alda Fendi per i suoi ‘Esperimenti’ curati da Raffaele Curi. Presente all’inaugurazione anche il direttore della sezione Occidente dell’Hermitage Sergey Androsov e tute le sorelle Fendi.

Grazie a un accordo triennale la più giovane delle sorelle Fendi ha creato un’esposizione dedicata a quest’opera, che per la prima volta arriva in Italia direttamente da San Pietroburgo: “Questo prestito artistico si inserisce nel quadro di un accordo triennale che la mia fondazione Alda Fendi Esperimenti ha fatto con l'Ermitage, l’anno scorso è arrivata per la prima volta Roma l'Adolescente di Michelangelo, che ha avuto ventidue mila visitatori, quest'anno il dipinto di El Greco è un'opera estremamente importante perché intanto rappresenta San Pietro e Paolo  ed considerato il più importante della storia dell'arte dell'Europa perchè El Greco - sottolinea la signora Fendi - È un artista che ha sofferto molto perché non era capito 300 anni fa. La sua modernità può, a buon diritto, metterlo al pari di un astrattista come Giacometti o Picasso. è un dipinto veramente unico a cui noi vogliamo far avvicinare le persone. Per questo motivo l’ingresso sarà gratuito, La Fondazione Alda Fendi Esperimenti lavora per l’arte e la cultura da venti anni perché la gente, il pubblico si possa avvicinare all'arte alla cultura senza dover mettere le mani nel portafoglio e questo lo facciamo perché riteniamo che la cultura sia un patrimonio dell'umanità”.

Signora Fendi ritiene che solo i privati siano in grado oggi di creare queste emozioni?

“La situazione del nostro Paese è abbastanza critica perché la crisi economica dell'Italia è molto forte e quindi dobbiamo puntare sui privati, anche se  purtroppo i privati sono sempre di meno e le assicuro che io mi sento una bestia rara, glielo dico sinceramente. Tutti mi dicono ma sei pazza investire in cultura e io lo faccio perché ritengo che avendo più degli altri devo contribuire di più”.

Questo è dunque il suo regalo di Natale alla Città?

“Non solo a Roma, ma voglio fare questo regalo alla mia Nazione perché ritengo che 'unica cosa per aiutare la gente sia farlo attraverso la cultura”

Questo “Esperimento” artistico è stato curato da Reffaele Curi, deus ex machina della Fondazione che ha raccontato ad Affaritaliani.it l’essenza di questo capolavoro.

“Naturalmente é interessante l’opera di El greco, forse uno dei più grandi pittori del suo secolo,  ma ci ha incuriositi anche la sua storia. In un fil rouge che lo lega a Michelangelo, con cui abbiamo inaugurato questo set di mostre, l’artista cretese si pone in contrasto anche ideologicamente con Michelangelo, anche con frasi azzardate che lo portano alla ribalta delle cronache dell’epoca come in un vero e proprio giallo storico: El Greco pare avesse detto che Michelangelo fosse un pessimo pittore. Questa affermazione è abbastanza intrigante e ci lascia intraprendere un discorso affascinante nella storia dell'arte, che in fondo è sempre un po’ un giallo . Dal suo punto di vista però El greco aveva anche un po’ ragione perchè Michelangelo era fantastico, un pittore possente, vero ma El Greco è l’artista evanescente, un siluro verso il cielo, è l'amore concentrico, la non possibilità della figura ma solo del colore. In fondo lui è un’ ammassare il colore!  Dentro non c'è niente, le vesti dei Santi sono solo solamente colorate. Non c'è anima ma è alla ricerca trascendente dell'anima”. 

Dunque a Roma bisogna restituire trascedenza?

“A Roma dobbiamo restituire un grande amore per la storia dell'arte di cui è piena questa città. In ogni caso Roma con la storia dell'arte o senza storia dell'arte rimane sempre la città più bella del mondo”.

L’ALLESTIMENTO

La potenza immaginifica dell’arte del grande Maestro spagnolo è accompagnata nell’esposizione dalla proiezione delle immagini di film a lui dedicati, entrambi dal titolo “El Greco” con la regia rispettivamente di Luciano Salce (1966) e Iannis Smaragdis (2007). Alcune riproduzioni in formato 1:1 di altre importanti opere della collezione spagnola dell’Ermitage, al piano superiore della rhinoceros gallery, permetteranno invece al pubblico di contestualizzare il grande capolavoro di El Greco giunto eccezionalmente a Roma da San Pietroburgo.

In particolare si incontreranno Francisco de Zurbarán ammirato per un naturalismo tipicamente caravaggesco e un “realismo drammatico” e Luis de Morales, attivo soprattutto in Estremadura, ma apprezzato in tutta la Spagna e soprannominato «El divino Morales» per la spiccata predilezione per i soggetti religiosi.

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