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Roma
Disabilità, l'ennesimo sconfitta della Raggi: “Due anni di nulla assoluto”

di Giulio Pelonzi *

“Il grado di civiltà di una città si misura osservando le condizioni che riserva ai portatori di disabilità” recitava Voltaire, una premessa per parlare di disabilità e dei servizi che Roma Capitale offre alle persone con disabilità.

Una vera e propria debacle anche su questo fronte, la promessa di interventi immediati per migliorare i servizi ai disabili non è stata mantenuta, il modello di gestione 5 Stelle non funziona. Il primo buon proposito della Sindaca Raggi, su come affrontare l’argomento disabilità, fu la nomina del “Disability Manager” nel mese di luglio 2017, una nuova figura professionale con il compito di gestire le problematiche legate alle persone disabili.

Nel 2018, con la delibera sperimentale n.104 a scadenza annuale, ispirata alla Convenzione Onu sui Diritti dei Disabili, l’amministrazione capitolina istituisce un tavolo tra amministrazione, consulta cittadina e rappresentanti di cittadini disabili e procede a stabilire i criteri di erogazione del contributo economico. Il Dipartimento alle Politiche Sociali e la Consulta Cittadina insieme per pianificare e garantire strumenti di sostegno alle persone disabili e alle loro famiglie. La misura doveva essere propedeutica ad una successiva delibera strutturale che indicasse ai Municipi criteri e modalità univoche per tutti i Municipi ma la delibera definitiva, dopo circa 2 anni, non è ancora arrivata, come non vi è traccia dell’Osservatorio Valutativo Permanente che doveva sovrintendere al nobile progetto sulla disabilità firmato 5 Stelle.

Assente ingiustificato anche il nuovo Regolamento della Consulta Cittadina Permanente per i diritti delle persone con Disabilità comprese le Linee Guida per la predisposizione dei Regolamenti delle Consulte Municipali Permanenti.

“Roma è assolutamente inaccessibile”, il grido di circa 100 persone disabili, private del loro diritto alla mobilità, in Piazza del Campidoglio poco più di 4 mesi fa. A scatenare la protesta un’altra grave disattenzione della Giunta Raggi sulla scelta del nuovo affidatario del servizio di trasporto dei disabili. Scarsa organizzazione e mala gestione del servizio, la negazione del nostro diritto di spostamento, queste le voci dei manifestanti, gli automezzi scomodi, non adeguatamente attrezzati e senza cinture di sicurezza.

La disabilità costituisce ancora largamente un ostacolo ad accedere alle tappe fondamentali di una vita considerata “normale”, il lavoro, l’istruzione, la mobilità, la libera circolazione e l’utilizzo dei luoghi pubblici deve essere garantito. Se il contesto è poco accessibile o poco inclusivo, la disabilità aumenta.

È necessario eliminare le barriere per chi non ha la piena autosufficienza e favorire una effettiva partecipazione dell’individuo nella società su una base di eguaglianza con gli altri.

Certo è che il 24 gennaio u.s. l’Assessore alle Politiche Sociali e agli Enti Locali della Regione Lazio, Alessandra Troncarelli, nonostante i problemi provocati dalle scelte gestionali del Campidoglio, ha deciso di autorizzare Roma Capitale a utilizzare i residui non spesi sulla disabilità gravissima pari a 6 milioni di euro, di cui 4 milioni per il 2020, 1 milione per il 2021 e 1 milione per il 2022.

Ci auguriamo che il Campidoglio inizi a lavorare seriamente e che dia mandato agli uffici di impegnare le risorse economiche a disposizione nei tempi richiesti dalla legge, risorse troppo preziose per essere restituite.

* Giulio Pelonzi, presidente Gruppo Capitolino del Partito Democratico

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