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Roma
Ecco l'ingegnere Ict che fa impazzire i colleghi durante le riunioni

di Claudio Roma


Ingegnere informatico, un paio di master alle spalle e un posto in un'azienda di primissimo piano e tra una riunione e l'altra e un codice, fotomodella per divertimento.

Guardatela bene: si chiama Mar Yam Vizi ed è una donna che farà venire i brividi a molte ragazzine che fanno cadere i veli per apparire di più ed esserci. E' iraniana di origine, con sangue russo e turco che scorre nelle vene, due occhi luminosi come due lampade alogene da mille watt ciascuna e quando si siede nelle riunioni operative catalizza l'attenzione. Anche perché riunisce bellezza, una capacità professionale rara e una chiacchiera da vera commerciale. Aggiungete pure che nel suo codice genetico c'è anche una fede musulmana guida il suo rigore etico.
La sua è una storia che ha dell'incredibile, perché Mar Yam ha lasciato 12 anni fa l'Iran con una laurea in ingegneria informatica ed è arrivata in Italia dove, racconta, "mi sono occupata di attività di analisi e realizzazione di software su varie piattaforme in ambito web application e windows application e su progetti di Business Intelligence, DWH e CRM in ambito Microsoft per società di rilevanza nazionale quali Mediashopping (Mediaset), Honda, Poste,Inps, Ice, Atac, e Tangenziale di Napoli".
Prima però si è dedicata alla moda, aprendo un negozio tutto suo in via Candia. Ed è qui che è nato "l'amore" tra lei e il maestro Alex Comaschi, che alla fine se l'è ritrovata come modella per 5 volte.  "Ho conosciuto Alex per via delle modelle e delle truccatrici che orbitavano nel negozio - spiega - poi mi sono divertita a fare qualche scatto con i miei vestiti indosso e ho notato che con la mia faccia li vendevo di più. Così ho accettato la proposta di Alex. E' andata benissimo ma poi ho deciso di rientrare nel mio Paese perché con la crisi economica il negozio stava diventando un problema".
Ma a Teheran non è riuscita a resistere per "colpa" della sua passione per la musica e i balli latino-americani e così è tornata in Italia con una proposta di lavoro che aveva già in tasca. Ora è un manager del Consorzio Archimede, un Gruppo che riunisce aziende leader del settore Itc e che realizzano progetti e prodotti per il settore dei trasporti, le banche e il turismo.


Scusi ingegnere, ma lei è di religione islamica e posa in costume senza problemi?
"Nel corano non c'è scritto che devi essere coperto. Non ho mai creduto nei limiti dell'Islam, accetto quello che è logico".

Certo che nel lavoro qualche problema per via del suo aspetto lo avrà?
"No, ho colleghi normali. Le donne informatiche in Italia sono pochissime e io credo di essere la vera diversità. E' vero che non ho un aspetto da informatico comune. Giro tanti uffici e vedo episodi da ridere. Ne racconto uno: riunione in una grande azienda, e ad un certo punto uno dei top manager mi gela: "Ma, ma ingegnere io non posso continuare, perché lei mi blocca". E' divertente perché quando passi per corridoi e uffici la gente si affaccia..... O si bloccano le riunioni. Sono sincera, l'aspetto aiuta nel lavoro ma la mia esperienza nell'abbigliamento mi aiuta anche con le donne. Così ho abbattuto ogni gelosia".

Ingegnere, da "grande" cosa vorrebbe fare?
"La ringrazio per il "da grande"  ... Comunque io mio sogno nel cassetto è di lavorare per conto mio come libero professionista. Quando mi sono laureata a Teheran ho aperto un'azienda mia e ora vorrei aprire in Italia un canale mio video per dare consigli sull'informatica. Oltre che l'esperienza vorrei metterci la faccia"

Faccia per un'istante la fotomodella. Misure?
"Altezza 1,67, peso 54, domani forse anche 53; seno vita e fianchi, 90, 60, 90 forse il sedere è anche di più. Tutto naturale ci tengo a dirlo".

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