A- A+
Roma
Elezioni 2018. Magi: “Più Europa alleata al Pd per condizionarlo dall'interno”

Mancano 10 giorni all'Election Day e + Europa svela le sue carte: “Ci siamo schierati col Pd per condizionarlo con le nostre battaglie”.

 

Riccardo Magi, candidato alla Camera con la lista di Emma Bonino, si svela ai microfoni di Radio Centro Suono Sport: “Se noi avessimo scelto di andare al voto da soli, avremmo passato la campagna elettorale a dover tirare addosso al Pd e a spiegare perché non ci eravamo schierati con loro. Invece abbiamo fatto una scelta di campo, perché crediamo che in questo momento stare in quell'apparentamento è il modo migliore per condizionarlo dall'interno”.

Segretario nazionale dei Radicali Italiani, Magi ha ben chiaro in mente cosa differenzia la lista di Emma Bonino da quella del Pd: “Chi vota per noi non vota per il Pd, ma sta dando un voto a Più Europa con Emma Bonino, ossia a un programma diverso, con una storia diversa, con metodo e battaglie diverse. Siamo convinti che più Radicali ci saranno nel prossimo parlamento, più saranno rappresentate quelle istanze storiche di diritti civili, di impostazione liberale in economia e di tendenza fortemente europeista”.

Magi, poi, ha fortemente da ridire contro chi definisce il M5S “i Radicali del terzo millennio”: “Nel Movimento c'era all'origine l'intenzione di criticare quella che veniva definita “partitocrazia”, ma ne abbiamo discusso più volte io e Pannella e le differenze sono evidenti: Marco avrebbe detto che loro amano il monologo, cioè quelli che fa Grillo, al posto che il dialogo. Loro sono giustizialisti anziché garantisti e amanti del diritto. E per finire loro non fanno campagne impopolari, ma solo battaglie popolari”.

E contro i 5 Stelle, almeno a Roma, i Radicali si sono dovuti scontrare più volte. Ha fatto il giro di tutti i giornali la battaglia fatta da Magi & co. contro l'amministrazione Raggi sul caso Atac. “L'estate scorsa abbiamo raccolto le firme per strada e chi ha firmato l'ha fatto perché possa finire il monopolio romano di Atac sul trasporto pubblico. E deve finire perché i dati parlano chiaro: Atac non ha mai rispettato un contratto di servizio, ha creato 1 miliardo e 300 milioni di euro di debito e poi la legge dice che si deve fare una gara pubblica europea. Questo non vuol dire privatizzare, vuol dire che l'amministrazione del servizio resta in mano al Comune di Roma che dover far rispettare il patto di servizio”, spiega ai microfoni di Radio Centro Suono Sport.

Magi è impietoso con la sindaca Raggi: “Poteva arrivare e voltare pagina. Invece ha scelto di fare come le giunte precedenti, su Atac prima di tutto. In campagna elettorale definì Atac un fiore all'occhiello e questo le fece guadagnare tantissimi voti. Ma queste scelte le pagano soprattutto i cittadini che aspettano alla fermata”.

Incalzato dal conduttore Patrizio J. Macci, Magi spiega nello specifico come si è conclusa l'annosa questione del referendum: “E' stato concesso, ma la sindaca Raggi prima ha deciso di prorogare l'affidamento ad Atac, che non scadrà più nel 2019, ma nel 2021, e poi ha convocato il referendum per il 3 giugno. Noi avevamo chiesto di accorparlo all'Election Day, ma lei non ne ha voluto sapere. Il suo messaggio è chiaro: 'andate al mare, al posto che votare questo referendum', visto che la data scelta è quella dopo il weekend del 2 giugno”.
Secondo il candidato di Più Europa, i due più grandi errori dell'amministrazione Raggi, oltre alla gestione del trasporto pubblico, sono lo Stadio della Roma e l'ostinazione dei 5 Stelle a dare la colpa alle amministrazioni precedenti: “Dopo due anni che governi non puoi continuare a dire che è colpa di chi c'è stato prima di te. Chi vince le elezioni si assume l'onere e l'onore di governare. È inaccettabile continuare a dare la responsabilità a chi c'era prima”, ribadisce Magi.

Per il candidato di Più Europa, a Roma esiste un problema di sicurezza, ma si tratta di un problema di percezione: “Molto spesso questo è legato al degrado dei luoghi. A Roma, e non sto parlando solo delle periferie, è buio, è sporco, non passano i mezzi pubblici, c'è una situazione di degrado diffusa, c'è una grande povertà (abbiamo 10 mila senzatetto a Roma), c'è un'incapacità di gestire l'accoglienza e l'inclusione dei migranti. Ma tutto questo non è insicurezza, sono elementi di cattivo governo che creano la percezione dell'insicurezza e favoriscono la micro-criminalità. Tutte queste cose potrebbero essere affrontate politicamente ancora prima che dagli organi di Polizia”.

Sul tema del lungomare di Ostia, Magi ha una visione quasi avveniristica del litorale: “Pensate a Barcellona dove la spiaggia è a livello della strada. Io credo che anche a Roma si possa riuscire a fare lo stesso. Bisognerebbe cercare la collaborazione degli stessi concessionari balneari, facendogli capire che c'è un'amministrazione che vuole riqualificare il litorale. Non è facile perché per tanti anni si è lasciato fare quello che non bisognava lasciar fare, ma è possibile. Roma è una capitale europea con il mare, ma ce lo dimentichiamo fin troppo spesso perché praticamente il mare non lo vediamo nemmeno. Ci sono 7-8 km di costruzioni che ostruiscono la visuale”.

Magi ha poi spiegato a Radio Centro Suono Sport qual è il suo piano per la tassazione e come mai non è stata presa in considerazione la flat tax: “La flat tax è una bella cosa da dire, ma non si può fare e non funzionerebbe: in nessun paese in quelli in cui è stata adottata ha portato a un aumento delle entrate fiscali grazie al fatto che veniva semplificata e abbassata l'aliquota. E poi non va a rispettare un criterio molto semplice e a mio dire molto giusto che è quello di progressività delle tasse. Chi ha un reddito e delle entrate maggiori deve avere un'aliquota maggiore. Quello che noi proponiamo è una semplificazione fiscale con tre sole aliquote: al 20% per chi guadagna fino a 40 mila euro, il 30% fino a 60 mila euro e il 40% oltre. Così le tasse vengono abbassate a tutti, ma mantenendo una progressività”.

 

Iscriviti alla newsletter
Tags:
+europa4 marzoataccentro radio suono sportelezioni 2018emma boninoostiapatrizio j. maccipdpiù europariccardo magivirginia raggi






Danno fuoco a un clochard ad Anzio, ricoverato in codice rosso al Sant'Eugenio

Danno fuoco a un clochard ad Anzio, ricoverato in codice rosso al Sant'Eugenio


Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.