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Roma
Elezioni Lazio 2018. CasaPound: “Via gli sprechi per cure a rom e clandestini”

Elezioni 2018, Mauro Antonini di Casapound corre per la poltrona di presidente della Regione Lazio in pieno spirito d'estrema destra: “La sanità va sanata eliminando gli sprechi ed è uno spreco curare i clandestini che non pagano le tasse”.

 

Intervistato da Patrizio J. Macci a Radio Centro Suono Sport, il candidato di CasaPound muove la sua battaglia contro gli immigrati irregolari: “Bisogna ridurre le spese inutili per fare prestazioni a clandestini, immigrati irregolari e rom che non pagano le tasse. Prima gli italiani anche nella sanità”, ha affermato ai microfoni della trasmissione Mettiamoci una croce.

Interpellato dal conduttore, ha chiarito che non vuole negare in toto le cure mediche a chi si presenta in pronto soccorso, ma vuole negare priorità a queste minoranze, mettendo al bando ogni agevolazione e codice speciale. “Nei loro centri non rispettano nemmeno le norme igieniche. Gli unici discriminati sono gli italiani: i nostri anziani muoiono su una barella lasciata in corsia, mentre ci sono rom e clandestini che non vogliono nemmeno stare in Italia che vengono assistiti. È razzismo al contrario, razzismo contro di noi”, ha ribadito Antonini.

La cura alla sanità del Lazio secondo Casapound parte dalla creazione di pronto soccorsi “light”, che si occupino dei codici bianchi e verdi che finiscono per intasare le sale d'attesa degli ospedali. Importante, per Antonini, è anche il riposizionamento dei macchinari in base alle esigenze del territorio e delle strutture: “L'altro giorno ho visto un macchinario Tac di 1 milione 800 mila euro scaricato al presidio sanitario di Anagni dove non sarà mai utilizzato e verrà “mangiato dai sorci”. Quello di Anagni non è nemmeno più un ospedale: questo è un grandissimo spreco, va riposizionato”.

Definiti da molti i “fascisti del terzo millennio”, Antonini spiega che l'appellativo non viene dai militanti, che si definiscono solamente “Casapound Italia” e sono ultra-nazionalisti: “Noi siamo gli eredi delle conquiste sociali fatto dalla prima parte del fascismo, ma siamo fortemente critici anche noi e condanniamo alcune scelte specifiche fatte dal '37 in poi.

Antonini ci tiene a chiarire che il partito non è collegato ai fatti di cronaca legati all'antisemitismo, “anzi ho conosciuto molti bancarellari di religione ebraica pronti a votarci”, afferma.

Casapound rinnega anche gli episodi violenti di scontri contro i centri sociali, dando la responsabilità delle aggressioni all'altra parte della barricata: “Casapound è contro ogni forma di violenza, naturalmente non ci facciamo cacciare via dalle piazze e dalle nostre sedi, abbiamo sempre la guardia alta e siamo pronti a difenderci. Gli antagonisti vorrebbero chiudere le nostre sedi a ferro e fuoco al grido di “uccidere un fascista non è un reato”, ma noi non ci faremo mai togliere il diritto sacrosanto di esprimere il nostro pensiero politico” e di stare a fianco degli italiani.

Italiani sempre al primo posto, anche nelle promesse elettorali, dove compare il reddito nazionale di natalità: “Si tratta di una misura di sostegno ai nuovi nati da 0 a 16 anni. Parliamo dei nuovi nati italiani da genitori italiani che a loro volta abbiano uno dei due genitori italiano. Sono 500 euro al mese su una card ricaricabile che si azzera ogni mese, una misura che serve per tutti i consumi e generi di prima necessità: latte, pannolini, ma anche sport, spese della scuola e addirittura per far benzina. È un sostegno indirizzato soltanto agli italiani perché noi dobbiamo ricominciare a fare figli, visto che ci stanno gradualmente sostituendo con persone di altre nazionalità”, spiega Antonini.

Ed è proprio con lo stesso spirito che il candidato alla Pisana spiega come mai la sede centrale di Casapound di via Napoleone III, all'Esquilino, non preveda il pagamento di un affitto. Si tratta infatti di un'occupazione abitativa in cui compare anche la sede del partito e di cui Casapound paga solo le utenze: “Noi quel palazzo lo abbiamo occupato 13 anni fa perché volevamo dare casa a 26 famiglie che sarebbero state costrette a dormire all'addiaccio. Quando non ci saranno più famiglie bisognose, saremo pronti a riconsegnare le chiavi del palazzo, poi vedremo se sarà usato per fini altrettanto nobili. Figuriamoci se vogliamo la sede all'Esquilino, visto che a parte noi non ci abita più nessun italiano”.

Antonini rimarca la forza della sua “squadra”, come la definisce lui stesso e spiega che i manifesti elettorali non necessitano di nomi ma solo del simbolo di Casapound proprio perché il partito si muove come un'unica forza: “Si viene eletti in base ai voti di lista, e sono queste ultime a far scattare il numero di seggi. Al contrario di noi, Pirozzi ha fatto molto per la sua persona, ma ha alle spalle liste deboli. A conti fatti probabilmente lui si aggiudicherà meno seggi: Casapound che punta tutto sulla squadra”.

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