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Roma
Elezioni Lazio 2018: Forza Italia nel pallone, a destra c'è solo Pirozzi

di Fabio Carosi

Elezioni Regionali del Lazio 2018, nel centrodestra dalla paura all'ira. Ed esplode la rivolta social. A tre mesi dalle elezioni, l'unica pedina in campo è uno “scarpone” una misura 44 che porta la firma di Sergio Pirozzi mentre Forza Italia si conferma appesa al nulla.


L'alibi è sempre lo stesso: “Deciderà Silvio Berlusconi”, si agitano i prop del fondamentalismo forzista, coprendo così quell'ansia da pessima organizzazione che ha portato alla debacle di Roma e che agita i sonni di chi, sull'onda dei sondaggi, vorrebbe puntare dritto alla Regione Lazio per far ammainare la bandiera a Nicola Zingaretti.
Tanto per cambiare finisce sotto accusa la classe dirigente regionale del partito. Uno “storico” esponente tuona: “Zingaretti è in campagna elettorale da 5 anni, la Lombardi  sta  muovendo le truppe a Cinque Stelle e noi non sappiamo ancora chi farà cosa e quando”.

E il consigliere Pietro Sbardella rompe il silenzio con un post social dallo stile “educato ma perfido”:

“Cari leader (s) del centrodestra, io capisco che avete tante cosine da fare, ma vorrei ricordarvi che la legislatura della Regione Lazio è agli sgoccioli e che tra due mesi circa (con in mezzo il Santo Natale, Capodanno e la Befana) si presentano le candidature per le elezioni regionali.
Capisco anche che vorreste tanto il meglio per noi elettori del Lazio, ma vorrei ricordarvi sottovoce che Zingaretti è in campagna elettorale da cinque anni e che la Lombardi è già partita da un paio di mesi, incontrastati.
Il vostro educato e cortese 'ci vedremo presto e decideremo', 'dopo la Sicilia', 'dopo Ostia', 'dopo i congressi' va avanti più o meno da sei mesi, e per ora ha solo spinto qualcuno a rompere comprensibilmente gli indugi e partire inseguito da polemiche, peraltro molto poco apprezzate dagli elettori.
Magari uno di Voi potrebbe prendere il telefono e con il ditino comporre il numero degli altri due (o tre o quattro) ed invitarli a pranzo o cena, magari incominciando almeno a sincronizzare le agende.
Se poi, dopo Roma, vogliamo scientemente rinunciare a governare anche il Lazio ditecelo subito (provando a spiegarci anche il perché, ma non è indispensabile) così magari ci mettiamo l'anima in pace e passiamo un Natale sereno con le famiglie.
Con stima e simpatia,
vostro umile e devotissimo (per quanto incazzatissimo) elettore (nonché consigliere regionale, ma rileva poco in questa mia missiva)...”.

Aggiunge Antonello Aurigemma, capogruppo Forza Italia alla Regione: “Va bene Pirozzi che porta valore aggiunto ma è stato un errore presentarsi senza aver condiviso. Lui non è da demonizzare ma è una persona con la quale fare un percorso, alla ricerca di un candidato che possa rappresentare tutte le anime”. Insomma, dialogo col sindaco di Amatrice ma solo alla ricerca di una candidato vero e unico. Il tormentone va avanti e i vertici regionali del partito tacciono.

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