Elezioni Lazio 2018. Pirozzi sconfitto: l'inchiesta su Amatrice lo mette k.o.
Pirozzi sconfitto da Parisi alle Regionali Lazio: indagato a un mese dal voto, il sindaco scarpone zoppica
Sogni in frantumi per il candidato presidente alla Regione Lazio Sergio Pirozzi. Primo tra gli appartenenti agli schieramenti di destra a proporsi all'elettorato laziale, il sindaco di Amatrice ha perso la sfida con la concorrenza di Stefano Parisi.
Il testa a testa tra Nicola Zingarelli, Roberta Lombardi e Parisi non lascia spazio a nessun'altro contendente per la poltrona alla Pisana. Al sindaco scarpone non resta che raccogliere i cocci, il 4,3% dei voti (secondo le proiezioni Rai) e fare un passo indietro.
A poco sono servite le accuse che Pirozzi ha rivolto alla destra, colpevole di aver lasciato gli elettori senza un nome fino all'ultimo momento, quando sarebbe bastato che appoggiassero lui. Ma Berlusconi, Salvini e Meloni non si sono fidati e hanno preferito riciclare Parisi, nonostante gli scarsi risultati ottenuti alle comunali di Milano contro Sala.
Alla resa dei conti, comunque, si è arrivati dopo la bufera che a poche settimane dal voto ha investito il sindaco scarpone, indagato per omicidio colposo a causa del crollo di tre palazzine durante il terremoto del 24 agosto 2016.
Gli stabili erano rimasti danneggiati dal terremoto dell’Aquila del 2009 e per questo era stata emessa un’ordinanza di sgombero dalla precedente amministrazione comunale. Dopo alcuni lavori che avevano riguardato solo una porzione degli immobili, gli abitanti erano tornati nei loro appartamenti. Ma, con la scossa devastante del 24 agosto, le palazzine erano venute giù.
Un'indagine che agli occhi di Pirozzi è apparsa subito come una mossa politica degli avversari, per sbaragliare la concorrenza. Tant'è che il sindaco aveva indetto una conferenza stampa d'urgenza, durata meno di 5 minuti, in cui aveva dichiarato di essere innocente e di essersi sempre messo al servizio dei suoi concittadini.
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