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Roma
Elezioni Lazio, esplode la Lega: il veto su Cangemi presidente del Consiglio
Pino Cangemi
 

Il 6,7 per cento della Lega su Roma, dato più basso dell'intera regione fa esplodere il partito di Salvini. Acque agitate? Meglio mare molto mosso con moto ondoso in aumento sino a lunedì quando davanti a Claudio Durigon arriverà la polpetta avvelenata Pino Cangemi, recordman di voti, ma inviso alla base.

E la “dialettica interna” insieme al pressing che gli eletti di Fratelli d'Italia stanno facendo su Arianna Meloni per avere un posto in giunta, scombina i piani del neo presidente Francesco Rocca alle prese con un rebus: mantenere la Giunta a 10 assessori, oppure andare a 12 col problema serio delle quote rosa.

Andiamo per ordine partendo da Casa Lega

E' vero, Pino Cangemi in tandem con Laura Cartaginese ha fatto il pieno di voti, trainando la lista ma nella memoria della Lega d'opposizione è difficile cancellare i suoi trascorsi per aprirgli le porte alla Presidenza del Consiglio regionale. E' stato lui con la “complicità” di Laura Cartaginese a tenere in piedi la maggioranza di centrosinistra per 5 anni, ha votato tutti i bilanci ed è l'artefice di quel “patto d'aula” che ha consentito di superare le mozioni di sfiducia e non far cadere miseramente Zingaretti. Coin questo cv di tutto rispetto, è la base che lo contesta, a partire da Tonj Bruogonolo che è rimasto fuori per mille voti. Sempre su Cangemi pesa l'amicizia con l'ex presidente facente funzioni, Daniele Leodori, che con le sue preferenze pare abbia prenotato il posto di vicepresidente del Consiglio da sempre offerto alla minoranza.Poi i cono i gruppi territoriale che alzano la voce, come quello di Pasquale Cicciarelli, primo dei votati in provincia di Frosinone e consigliere uscente, beffato dal meccanismo elettorale che ha umiliato le province. Tanto per fare un confronto, a Roma e provincia

Il caso Ciacciarelli, un mare di voti ma solo in Ciociaria

Cangemi ha preso 14.839 preferenze e la Cartaginese 12.102, mentre Ciacciarelli ha fatto strike con 13.339 voti ma è rimasto fuori. Per evitare l'esplosione della base, A Durigon non resta altro che chiedere a Fratelli d'Italia la presidenza del Consiglio e almeno due assessori per premiare chi è rimasto fuori. L'equilibrio interno è comunque fragilissimo.

Arianna Meloni sotto bombardamento telefonico

arianna meloni
 

In casa Fratelli d'Italia, Arianna Meloni è sotto bombardamento telefonico. Per dare un'idea di ciò che sta accadendo, vale la battuta che circola sulle chat del partito: “Su 22 eletti ci sono richieste per 30 assessorati”. Ce n'è abbastanza per capire quali problemi attendono Francesco Rocca che tra proclamazione ufficiale della Corte d'Appello, proclamazione ufficiale dei consiglieri e prima riunione dell'assemblea, a stento riuscirà a presentare la squadra entro fine mese. A meno che, con un colpo di teatro, annuncerà la Giunta prima del Consiglio, fiaccando richieste, resistenze e valete minacce di “fronda alla prima occasione utile”.

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