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Roma
Elezioni Lazio. Zingaretti: maggioranza sì o no? La ripartizione dei seggi

A due giorni dal voto per le Regionali del Lazio, resta ancora top secret il nuovo consiglio regionale alla Pisana. Zingaretti ha battuto Parisi, Lombardi e Pirozzi, ma resta l'incognita della maggioranza.

 

La legge elettorale regionale attualmente in vigore, infatti, consente di governare anche con uno scarto di appena un voto dal secondo candidato, ma 40 consiglieri regionali su 50 vengono eletti col proporzionale e solo 10 col premio di maggioranza, individuati tra coloro che si sono candidati e non più nel listino bloccato.

Maria Enrica Rubino ha ragionato su Orientamenti amministrativi, periodico di informazione sulle autonomie locali, riguardo a quella che sarà la nuova compagine del consiglio regionale del Lazio.  
“Il Pd avrebbe in tutto 18 seggi, di cui 12 nella provincia di Roma, 1 nella provincia di Viterbo, 2 in quella di Latina, 1 nella provincia di Rieti e 2 in quella di Frosinone. La Lista Zingaretti avrebbe 3 seggi su Roma, provincia in cui si aggiudicherebbero un seggio a testa anche Liberi e Uguali, +Europa e Centro Solidale. La coalizione di centrosinistra guidata da Zingaretti conterebbe, quindi, a questo punto 24 seggi totali. Per la coalizione di centrodestra di Stefano Parisi sarebbero previsti, stando sempre a quanto stabilito nella legge elettorale n. 10/2017, 4 seggi per Forza Italia su Roma, 1 su Latina e 1 su Frosinone, per un totale di 6 seggi per FI. La Lega porterebbe a casa 3 seggi a Roma e 1 a Latina, per un totale di 4 seggi. Un seggio in meno per Fratelli d'Italia, che prenderebbe 3 seggi nella provincia di Roma, mentre un solo seggio spetterebbe a UDC e 1 a Energie per l'Italia. In totale, 15 seggi per la coalizione di centrodestra. Il Movimento 5 Stelle a guida Roberta Lombardi avrebbe 7 seggi nella provincia Roma, un seggio su Viterbo, 1 su Latina, 1 su Frosinone, per un totale di 10 seggi. Un solo seggio spetterebbe, infine, a Sergio Pirozzi".

"Non sono previsti seggi, invece - aggiunge Maria Enrica Rubino - per gli altri partiti, come previsto dalla legge elettorale del 1995, la cosiddetta 'Legge Tatarella', n. 43/95, che non è stata modificata dalla più recente legge regionale del 2017 nella parte relativa alla soglia di sbarramento (art. 7), in cui si specifica che sono escluse dalla ripartizione dei seggi quelle liste circoscrizionali che in tutta le regione non abbiano conseguito almeno il 3% dei voti, a meno che non siano collegate ad un listino regionale che abbia ottenuto almeno il 5% dei voti”.

 

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