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Roma
Elezioni Ostia, Casapound tenta “l’assalto” a degrado, abusivi e campi rom

di Massimiliano Martinelli


Lotta dura ad immigrati, abusivi e ai protagonisti della vecchia politica. Casapound mette la freccia e tenta il sorpasso sul litolare romano con Luca Marsella, 32 anni, nato e cresciuto ad Ostia. Fenomeno social, Marsella suona la carica all'X Municipio all'urlo di un, rivisitato, “vincere e vinceremo”: “Obiettivo ballottaggio, ma se vinco rinuncio allo stipendio”.

 

Casapound raccoglie spesso voti di protesta, come l'M5S, qual è la differenza?

“Tra me e Giuliana Di Pillo c'è grande differenza, lei non ha risolto nulla quando era in Municipio. Noi non siamo persone nate sui social, votati da 20 persone ed entrati in Parlamento. Noi viviamo i quartieri, siamo radicati. Oggi ci prendiamo i voti di protesta, ma poi dimostreremo di meritarceli quando saremo all'interno delle istituzioni. Saremo diversi dall'esperienza M5S a Roma, diversi dalla casta che loro avevano detto di combattere. Io ho già annunciato che rinuncerò allo stipendio e lo devolverò per raccolta alimentare, su cui da sempre Casapound è impegnata. Nessuno ha raccolto il mio invito a fare lo stesso, sarò l'unico. Li sconfiggeremo sul loro campo”.

Quali risultati può ottenete Casapound e quale sarebbe la priorità in caso di vittoria?

“Noi pensiamo di poter vincere o quantomeno arrivare al ballottaggio. Centrosinistra e centrodestra sono coalizioni fallimentari, fatte da tantissime liste. Noi siamo supportati da tre liste, anche da una civica. La prima cosa da fare è una lotta importante al degrado, lo sgombero dell'ex colonia Vittoria Emanuele e lo sgombero del campo rom. Poi riqualificare le aree verdi, occupate da sbandati, rifiuti ed immondizia. Ma soprattutto il rilancio del turismo, cambiare l'immagine di Ostia dopo che è stata associata al malaffare”.

E con quali fondi intende farlo?

“Ci sono tanti imprenditori che hanno già dato disponibilità ad investire su un auditorium sul mare, che significherebbe un nuovo volto per Ostia. Siamo aperti e stiamo discutendo con finanziatori privati, siamo stanchi dei politici che dicono che non ci sono soldi”.

Un eventuale successo su Ostia di Casapound è replicabile anche in altri territori?

“Secondo me si, siamo radicati sul territorio, nei quartieri popolari. Ma siamo un punto di riferimento anche per i commercianti, per gli imprenditori, i professionisti. Siamo riusciti a rappresentare tutti, anche attraverso azioni forti. Il nostro non è un voto di destra, è un voto di protesta. I cittadini ci chiedono di non deluderli, poi starà a noi  non farlo. Un grande risultato ad Ostia ci aprirebbe anche scenari a livello nazionale, siamo infatti sicuri di poter portare qualche rappresentante in Parlamento. Ma non per questo vogliamo cambiare modo di fare, saremo persone competenti, capaci di districarci nella burocrazia. Non entriamo per fare “casino”, vogliamo essere perfetti amministratori.

In caso di vittoria, come vi rapporterete con l'M5S al governo di Roma?

“Chiederemo investimenti alla Raggi, batteremo i pugni sul tavolo per far sentire la voce dei cittadini di Ostia. Loro hanno paura di noi. I politici ci dipingono brutti e cattivi, perché sanno che noi daremmo una garanzia di trasparenza. Siamo incorruttibili, non siamo a busta paga di nessuno, non siamo finanziati da costruttori o palazzinari. In caso di vittoria renderemo conto solo ai cittadini. Questo li terrorizza, ed io spero che il successo di Ostia ci apra nuovi spazi”.

Tutto il Centrodestra si è presentato compatto, voi correrete soli in ogni caso?

“Noi corriamo da soli, vogliamo presentare un'alternativa alla vecchia politica. In passato abbiamo lanciato un appello a Meloni e Salvini, quello di appoggiare la mia candidatura. Stiamo andando forte ed abbiamo avuti molti consensi, ma loro hanno deciso di appoggiare forze di centro, come Marchini e Ciocchetti. Abbiamo deciso di andare da soli e anche in caso di ballottaggio andremo da soli. Se non saremo noi a vincere le elezioni invece, faremo una dura opposizione”.

Avete spesso avuto degli attriti con Don De Donno, perché non è la scelta giusta?

“Io credo che la scelta di scendere in politica di un parroco sia quanto meno discutibile, ma il problema è che lui ha sempre fatto politica. Si è preso una denuncia per difendere dei rom, ma non ha mai difeso degli italiani da uno sfratto. La sua è una politica immigrazionista, ha aperta le chiesa ai centri sociali. Per noi lui è e resta un uomo dei centri sociali”.

I vostri slogan usano parole come “Terrorizzare” “Soccombere”, non sono troppo aggressive?

“Non ci dobbiamo mascherare. Noi abbiamo determinazione, coraggio. Se fossi stato in Parlamento durante la discussione sullo Ius Soli avrei fatto volare banchi e sedie.  Vogliamo portare il nostro spirito determinato anche nelle aule istituzionali. Ed abbiamo il dovere di difendere questo spirito, anche fisicamente”.

Lei ha parlato di “malaffare”, ma ad Ostia c'è effettivamente la mafia?

“C'è un grande malaffare ad Ostia, o almeno di sicuro c'è stato. Ma non so se è stato estirpato, noi impediremo a tutti di mettersi in tasca un solo euro”.

La foto con Roberto Spada, fratello del boss Carmine, come la spiega?

“Si tratta di una foto scattata durante una festa per bambini, organizzata da Casapound in un parco abbandonato dalle amministrazioni precedenti. C'erano tante persone, associazioni e commercianti che ci hanno ringraziato e hanno voluto fare foto. Se sapevo chi fosse? Certo, ma è una persona incensurata. In 15 anni di politica io non ho mai guadagnato un euro”.

Lei ha un grande seguito sui social, a cosa è dovuto?

“Generalmente abbiamo poco spazio sui media, quindi ho imparato a ritagliarmi il mio spaio sui social. Ho oltre 20mila fan, ed ogni post riscontra qualche migliaio di like. Lì ci possiamo per quello che siamo, non ci sono giornali che mistificano quello che facciamo o diciamo”.

Senza nessuna mistificazione, lei come si descriverebbe?

“Casapound rappresenta un movimento che non si arrende alle prepotenze della vecchia politica, che vuole risollevare le sorti della nazione. I nostri parlamentari sarebbero in prima fila per rappresentare la difesa degli italiani”.

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