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Roma
Emergenza rifiuti, la Raggi è contro Roma: la malafede del sindaco. L'analisi

di Marta Bonafoni *

Perché secondo me il nuovo video della Raggi è il secondo atto contro Roma (in meno di 24 ore).

 

Domenica la Sindaca Raggi ha girato un nuovo video fuori da un impianto di Aprilia. A parole non lo ammette, che ha dovuto correggersi ed andare davanti ai cancelli giusti per rettificare quanto declamato sabato, ma le immagini sono incontrovertibili: i due ingressi non si somigliano neanche un po’. Nel primo c’è un muro nel secondo solo grate, ma soprattutto nel primo nessuna scritta mentre nel secondo compare il cartello Rida Ambiente (che è appunto l’impianto compreso nell’ordinanza della Regione Lazio). La Sindaca nel video si gira, dice “vedete ieri ero la’ a 20 metri da qui”, indica degli alberi, un piazzale qualsiasi, un posto tutto diverso da quello ripreso ieri (che era, lo ribadiamo, un altro impianto sempre ad Aprilia ma non Tmb e non contenuto nell’ordinanza).

Di fatto Raggi con questo secondo video confessa il suo errore, ma ancora di più - e qui mi pare stia il punto - rivendica la sua malafede.

È come se godesse Raggi, a riprendere i cancelli chiusi della Rida Ambiente (che apriranno domani: questo lo scrivo subito per i leoni da tastiera pronti ad attaccare la Regione). Dice anzi, la Sindaca, nel secondo video: “I cancelli sono giustamente chiusi”. Giustamente? Giustamente perché? Giustamente per chi?

È pazzesco. Così facendo la Raggi in un colpo solo asseconda gli interessi di un privato che per sottostare all’ordinanza della Regione ha alzato la posta del suo potere contrattuale, e dimostra di anteporre al bene di Roma la polemica politica, la propaganda elettorale. In molti in queste ore mi avete chiesto: ma perché la Regione non si è mossa prima con l’ordinanza? La risposta in fondo la sta fornendo la stessa Sindaca con il suo atteggiamento, con ciò che dice e con ciò che tace. Dicendo infatti, rivela l’irresponsabilità sul tema rifiuti avuta fino ad oggi non indicando - come prescrive la legge - gli impianti e le aree di smaltimento. Dicendo, ancora, “cancelli giustamente chiusi”, ammette come questa irresponsabilità consegni di fatto tutte le armi della gestione dei rifiuti nelle mani dei privati, che a questo punto hanno buon gioco a far valere i loro interessi: diventano i “salvatori della patria” facendo il loro profitto.

Ma Raggi rivela un altro pezzo della difficoltà di questa storia anche non dicendo qualcosa, in queste ore. Ed è una parola, semplice semplice, quella che Raggi non dice: la parola “grazie”. Grazie agli abitanti delle province che da ieri si vedono arrivare i camion coi nostri rifiuti a casa loro. E gli abitanti e gli amministratori di quelle province non sono contenti di questo, anzi. Ma la Regione Lazio governa e amministra anche per loro, non solo per i romani, e questo non è un “dettaglio”.

Insomma, non era e non è semplice, ma lo abbiamo fatto, abbiamo firmato l’ordinanza sui rifiuti. Perché i cittadini e le cittadine di Roma per noi meritano rispetto e dignità. A questo punto però forse la meritano tutti tranne una: la Sindaca Virginia Raggi. Che pur di fare polemica politica, tifa per il fallimento della città che dovrebbe amare.

*Marta Bonafoni, consigliere della Regione Lazio eletta con la Lista Civica Zingaretti Presidente

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