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Roma
Emergenza rifiuti, la spazzatura di Roma nelle Marche: accordo tra le regioni

Emergenza rifiuti a Roma, la spazzatura della Capitale va nelle Marche. Trovato l'accordo tra le due regioni: dopo il trattamento negli impianti marchigiani, i rifiuti torneranno nella discarica di Colleferro.

 

Disponibili al trattamento, ma condizione che “i rifiuti trattati nell’impianto vengano poi immediatamente riportati fuori dalle Marche per l’abbancamento”. È questo l’esito del colloquio di lunedì tra gli assessori all’ambiente delle Regioni Marche, Angelo Sciapichetti, e Lazio, Massimo Valeriani, per la gestione dell’emergenza rifiuti a Roma. Si tratta di una disponibilità condizionata, ma che dovrebbe consentire l’avvio del piano deciso martedì scorso dalla cabina di regia tecnica della quale fanno parte dirigenti del ministero dell’Ambiente, della Regione e di Roma Capitale, alla quale ha partecipato anche il ministro Costa.

“Siamo arrivati ad una soluzione”, ha spiegato Sciapichetti, confermando che “la Regione Marche non può permettere la saturazione delle proprie discariche”. “Non abbiamo problemi però relativi al trattamento – ha aggiunto l’assessore marchigiano -, che potrà essere effettuato da Piceno Ambiente”. Da parte sua, la Regione Lazio dovrà impegnarsi a farsi carico di recuperare “immediatamente” tutto ciò che uscirà dall’impianto di trattamento e riportarlo nella discarica di Colleferro.

“Ringrazio il presidente Luca Ceriscioli e l’Amministrazione regionale delle Marche per la disponibilità ad aiutare la città di Roma nel trattamento dei rifiuti indifferenziati. Nei prossimi giorni porteremo in Giunta la delibera per formalizzare l’intesa con la Regione Marche, che consentirà il conferimento e il trattamento di circa 5.000 tonnellate al mese di rifiuto talquale negli impianti marchigiani individuati e contrattualizzati dall’Ama, mentre lo smaltimento avverrà poi negli impianti del Lazio”. Lo dichiara Massimiliano Valeriani, assessore di Rifiuti della Regione Lazio. “Ancora una volta l’Amministrazione Zingaretti - aggiunge - ha garantito una corretta e concreta collaborazione istituzionale per supportare il Campidoglio nella gestione del ciclo dei rifiuti urbani, soprattutto in questa fase di criticità. Ora, però, chiediamo una svolta decisa da parte del Comune di Roma e di Ama, che dovranno compiere rapidamente quelle scelte necessarie sugli impianti di servizio per assicurare un corretto funzionamento del sistema dei rifiuti. Il fallimento della proposta capitolina di portarli in paese esteri dimostra che non è più accettabile la mobilità dei rifiuti, che ha pesanti costi economici e ambientali. Non si può continuare a confidare - conclude - nell’aiuto delle altre regioni senza fare il proprio dovere per risolvere in modo duraturo il problema dei rifiuti". 

Rifiuti Roma, il ministro Costa: "Con Marche valida collaborazione istituzionale"

In merito alla decisione della Regione Marche di trattare i rifiuti di Roma, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa sottolinea l’efficacia della collaborazione istituzionale instaurata tra tutti i soggetti coinvolti. La Regione ha difatti reso la disponibilità al trattamento, a condizione che i rifiuti lavorati nell'impianto vengano poi immediatamente riportati fuori dalle Marche per l'abbancamento. Una decisione presa al termine del confronto sul piano deciso martedì scorso dalla cabina di regia tecnica della quale fanno parte dirigenti del ministero dell'Ambiente, della Regione e di Roma Capitale, alla quale ha partecipato anche il ministro Costa. "La scelta della Regione – spiega il ministro Costa – rappresenta il risultato di un positivo dialogo tra le istituzioni: tra il Comune e la Regione Lazio in primis e poi tra le Regioni e quindi con il ministero. In questo senso si sta lavorando con la Regione Abruzzo. Una sinergia istituzionale che dimostra come risolvere anche i problemi più difficili. Il dialogo e la leale collaborazione tra le istituzioni, oltre ogni appartenenza politica, è l'unica arma intelligente nella 'guerra' verso chi non vuole tutelare l'ambiente ma difendere interessi lobbistici".

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