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Roma
“Farmacie romane prede di criminali recidivi”. Federfarma lancia l'allarme

Farmacie di Roma prese d'assalto da criminali recidivi, Federfarma lancia l'allarme: "Serve certezza della pena".

 

Un'escalation dilagante di rapine uguali, tutte compiute da criminali sottoposti a misure restrittive. A denunciare il fenomeno dei “delinquenti recidivi” è Vittorio Contarina, Presidente di Federfarma Roma e Vicepresidente di Federfarma Nazionale, che in una nota lamenta la preoccupazione della categoria dei farmacisti.  Vittime di un'ondata di criminalità frutto di pregiudicati: “ Le farmacie sono ormai il ‘bancomat’ della criminalità recidiva – denuncia Contarina - Troppo spesso soggetti che dovrebbero essere sottoposti a rigide misure cautelari possono tranquillamente uscire di casa, rapinare il farmacista di turno, e tornarsene tranquillamente nella propria abitazione”. Innumerevoli gli esempi più recenti, dal caso della rapina di via di Torrevecchia, compiuta da un uomo ai domiciliari e l'altro con l'obbligo di firma, per arrivare alla farmacia di via Nomenta; prima di mira con una raffica di rapine delle stesso individuo, nonostante fosse ai domiciliari. Contarina punta insomma il dito sull'efficacia dei provvedimenti restrittivi, sottolineando la necessità di nuove misure: “Serve certezza della pena, a me personalmente – continua Contarina - come a tanti colleghi di Roma e non solo, è capitato più volte di essere rapinato dalla stessa persona”. Il numero uno di Federfarma Roma vanta infatti il singolare record di 29 rapine subite in 5 anni, delle quali quattro in 13 giorni e due nel solo arco di un paio d’ore.

Si colloca in questo contesto il progetto “Roma Si-Cura”, nato ad agosto dalla collaborazione tra Federfarma Roma e la Questura e il Comando provinciale dei carabinieri. Le rapine alle farmacie di Roma e Provincia sono infatti calate del 40%, ma la strada è ancora dlunga: “Attraverso l’utilizzo di telecamere interne ed esterne, le farmacie aderenti all’iniziativa sono diventate vere e proprie sentinelle della città, offrendo al tempo stesso uno strumento info-investigativo per le forze di polizia” spiega Vittorio Contarina, che lancia però un monito: “È ancora troppo poco, i giudici, nei processi a carico dei criminali, devono assicurare l’applicazione della pena e il pieno controllo di chi è soggetto a misure cautelari, anche attraverso l’utilizzo dei braccialetti elettronici”. Al centro del problema quindi la mancanza di iniziative per prevenire le attività di soggetti già sottoposti a provvedimenti cautelari: “Diventa sempre più urgente un intervento, sia dal mondo della politica sia dalla magistratura, a supporto dell’importante lavoro che già compiono le forze dell’ordine. Bisogna destinare sicuramente più risorse per questi nuovi strumenti di prevenzione al crimine, a tutela non solo dei farmacisti ma di tutti i cittadini” conclude Contarina.

 

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