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Roma
Finto chef molestava ragazze universitarie, il giudice: “Non poteva resistere”

Falso chef molestava ragazze nelle università romane La Sapienza e Roma Tre, per il giudice il 23enne arrestato giovedì mattina dai carabinieri della stazione Roma Aventino “se lasciato in libertà avrebbe potuto molestare altre studentesse universitarie, perché non è in grado di controllarsi”.

 

Questo quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip di Roma, Luigi Balestrieri, che indica 6 casi di giovani molestate dal 23enne di origini pugliesi. "Il concreto pericolo di reiterazione del reato da parte dell'indagato - scrive il gip - è desumibile dalla modalità della condotta posta in essere che evidenzia la sua già ampiamente sperimentata pericolosità".

Il 23enne, spiega ancora il gip, è un "soggetto privo di qualsivoglia capacità di autocontrollo il quale non ha esitato al fine di soddisfare ad ogni costo la propria concupiscenza ad approcciare giovanissime e avvenenti studentesse universitarie, o in un caso una giovane lavoratrice extracomunitaria, e a violarne l'intimità baciandole o palpeggiandole e nel caso addirittura costringendo la vittima a masturbarlo". Per questo "non appare possibile applicare una misura più gradata in ragione della notevole gravità dei fatti e della assoluta mancanza di autocontrollo dimostrata dal soggetto apparentemente preda di un bisogno compulsivo".

Inoltre sarebbero "almeno 30" le ragazze avvicinate dall'arrestato, che millantava la conoscenza con alcuni chef stellati, del calibro di Carlo Cracco ed Antonino Cannavacciuolo, rispetto ai sei casi che costituiscono l'oggetto del provvedimento cautelare. Molte di loro, però, hanno preferito non sporgere denuncia.

L'indagato, che raccontava di aver preso parte al famoso talent show “Masterchef”, agganciava le giovani vittime, con un "modus operandi sempre analogo, quasi seriale", dicendo che sarebbe stato in grado di procurar loro occasioni di lavoro in ambito enogastronomico. Era solito mostrare una propria foto in abiti da lavoro e con in mano un'aragosta, "dettaglio che - spiega il gip - è stato importante ai fini della sua identificazione". Nell'ordinanza cautelare si spiega che su Instagram erano stati creati due gruppi (Spotted Sapienza e Spotted Roma Tre) nelle quali le studentesse avevano "caricato le foto dell'arrestato e pubblicato le sue generalità" con la precisa funzione di "raccogliere le testimonianze di chi ha vissuto esperienze simili e allertare altre giovani, perché stessero in guardia".

“Sono un grande chef” e molestava le studentesse affascinate. Preso stalker

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