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Roma
Fregene mangiata dal mare. La spiaggia di Roma finisce nell'agenda elettorale

di Valentina Renzopaoli


Fregene, la spiaggia trendy di Roma a rischio estinzione, divorata dal mare.

 

Il fenomeno è più che conosciuto, sono anni che gli abitanti di Fregene, i gestori delle attività commerciali e turistiche e i concessionari degli stabilimenti, lanciano il loro grido d'allarme. Ma questa volta la comunità della piccola cittadina alle porte di Roma, gioca d'anticipo e mira ad entrare nell'agenda della campagna elettorale, sia delle regionali 2018 che in quella che in tarda primavera porterà alla nomina della nuova amministrazione di Fiumicino.
“La Regione Lazio e il Comune di Fiumicino devono intervenire con decisioni immediate”: e sul web parte la petizione “Salviamo la spiaggia di Fregene”.

La petizione

“Ci rivolgiamo a voi per salvare la spiaggia di Fregene dall'erosione. Le soluzioni sono state proposte e sono da anni al vaglio dell'amministrazione che tarda ad intervenire: occorre una decisione e un intervento immediato da parte della Regione Lazio e del Comune di Fiumicino”, si legge sulla petizione pubblicata e lanciata dal sito internazionale Avaaz.org.
Prosegue: “La Regione Lazio e il Comune di Fiumicino da anni sono a conoscenza di questo problema, non solo segnalato dagli abitanti di Fregene ma anche dai gestori degli stabilimenti che hanno incontrato in più riprese l’amministrazione Regionale per richiedere una soluzione. Tuttavia nulla di concreto è stato finora avviato dall’amministrazione locale e regionale tra i cui compiti istituzionali c’è quello di preservare il patrimonio paesaggistico della Regione e, quindi, fermare la progressiva scomparsa del primo kilometro di spiaggia e di un pezzo di storia di Fregene oltre che dei romani”.

Le cause dell'erosione

Secondo molti esperti, le cause del fenomeno erosivo che in pochi anni ha letteralmente inghiottito circa 80 metri di arenile, non sono dovute ad uno scherzo del destino ma, in larga misura, ad interventi strutturali realizzati lungo il litorale laziale.
In cima alle concause i lavori che tra la fine degli anni Novanta e l'inizio del Duemila hanno trasformato l'area portuale di Fiumicino con i moli dei Canali. Opere che, se da una parte, sono stati costruiti per garantire il passaggio navigabile per le imbarcazioni affinché non affondino quando ci sono mareggiate, dall'altro lato hanno contribuito a portare la sabbia al largo. Un fenomeno a cui avrebbero contribuito anche le opere rigide costruite a Focene, con le scogliere longitudinali e i pannelli trasversali davanti la costa.

 

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