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Roma
Giovani medici sottopagati. Dignità addio: non esiste un salario minimo

Sottopagati, sfruttati e costretti a lavorare anche 12 ore di fila senza bonus o straordinari. È la vita dei giovani medici e degli specialisti di Roma e Lazio.

 

L’abolizione di un tariffario minimo per i professionisti in medicina e chirurgia ha consentito la liberalizzazione degli onorari. Questo inevitabilmente ha portato a situazioni paradossali, in cui un giusto compenso per un lavoro altamente specializzato è diventato quasi un'eccezione.

Lo aveva già denunciato mesi fa Affaritaliani.it con un articolo che spiegava come alle giovani leve della medicina capitasse addirittura di venire pagati a pizza e birra.

Ora Veronica Lepidini, presidente dell'Associazione Giovani Medici di Roma ha annunciato un'interrogazione alla Pisana.

“La Regione Lazio continua ad ignorare la gravissima situazione di indigenza economica in cui sono costretti a lavorare i medici all'interno delle strutture ospedaliere accreditate con la Regione Lazio. L’abolizione di un tariffario minimo per i professionisti in medicina e chirurgia ha consentito la liberalizzazione degli onorari – spiega Lepidini - Attualmente medici che effettuano le guardie, specialisti vengono pagati con tariffe ben lontane dalle medie europee e nemmeno lontanamente corrispondenti a realtà. Per sei ore di lavoro, anche notturno, un medico specialista percepisce 96 euro lorde; mentre per 12 ore di lavoro, compresi festivi e notturni, un medico di guardia ne percepisce poco più di 100, sempre lorde. Queste sono tariffe che ledono la dignità della categoria e della professione e oltretutto non tengono assolutamente conto dei rischi e delle responsabilità legate allo svolgimento della professione stessa. Come Presidente dell'Associazione Giovani Medici di Roma voglio denunciare questa situazione gravissima che continua ad essere ignorata e non può più essere taciuta. Grazie al lavoro con il coordinatore romano di Forza Italia Davide Bordoni e con il consigliere regionale, Antonello Aurigemma, stiamo preparando una interrogazione in cui si chiede, a Zingaretti, di verificare questi fenomeni che ormai sono diventati una consuetudine retributiva al ribasso e  di intervenire come opportuno adeguando i tariffari a quelli del servizio pubblico visto che parliamo di ospedali e cliniche accreditate", ha concluso la presidente dell'Associazione Giovani Medici di Roma.

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