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Roma
Girandola di Castel Sant’Angelo, danza al ritmo del Bolero di Ravel

di Enza Colagrosso

Per la prima volta la Girandola di Castel Sant’Angelo danzerà al ritmo del Bolero di Ravel oltre che sulle note della Marcia Trionfale dell’Aida e di quelle del Danubio Blu di Strauss. E per i romani e turisti l’appuntamento garantirà, come ogni anno, da oltre 600 anni, la prima notte magica della stagione estiva.

 

Michelangelo l’aveva pensata così tanto che la festa, sin da subito, fu molto sentita, e macchine pirotecniche utilizzate nelle manifestazioni divennero poi quei monumenti famosi che ancora ammiriamo nella nostra città, come: il Baldacchino d’altare di San Pietro, la fontana dei quattro Fiumi a Piazza Navona e l’Elefantino di Piazza della Minerva. Bernini spostò lo spettacolo da Castel Sant’Angelo ai Colli Vaticani, forse spinto dal bisogno di una maggiore sicurezza, infine la macchina dei fuochi si spostò al Pincio dove il degradare del colle permetteva uno scenario più imponente. Per questo la storia continuò nella sua magnificenza incantando nel tempo romani e turisti, e continuò fino a circa la metà del XIX secolo quando cadde nell’oblio. Fu l’associazione IX INVICTA a riportarla in vita, era il 2006.  Ancora qualche incertezza e poi la festa riprende a festeggiare i Patroni della Capitali a cadenza annuale. Una Girandola di colori dunque che racchiude il fascino di una rievocazione storica, visto che la IX INVICTA ha cercato di restituircela così come si costruiva allora. Quest’anno nella sua XII edizione, la magia si ripeterà, come ogni anno, appunto il 29 giugno alle 21,30 a Piazza del Popolo, nella notte di San Pietro e Paolo perché la città è tornata a festeggiare così i suoi Patroni. Una nuova tradizione si è però affiancata a quella della Girandola, con la IX INVICTA, ogni anno il ricavato della manifestazione loro lo devolvono ad un’opera di carità. La scelta, nel 2018, è ricaduta sull’Associazione MODAVI, Movimento delle Associazioni di Volontariato Italiano, che opera negli ospedali di Betlemme e sostiene l’Istituto “Effetà Paolo VI”, sempre di Betlemme che accoglie e cura i bambini colpiti da sordità congenita. La manifestazione è stata organizzata anche grazie al supporto della Fondazione Arte e Cultura, di Acea e di MethaMorfosi.

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