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Roma
Giubileo, il Tar blocca i lavori a Termini: gli ambulanti vincono il ricorso

La progettazione dei lavori del Giubileo è tutt'altro che organizzata a Roma. Al punto che basta un ricorso di una manciata di ambulanti per bloccare il maxicantiere previsto attorno alla stazione Termini. Al centro della disputa, arrivata fino al Tribunale amminstrativo del Lazio, il ricorso presentato contro lo spostamento di 20 banchi da via Giolitti, via Gioberti, via delle Terme di Diocleziano e largo Villa Peretti. 

Il Campidoglio aveva avviato la delocalizzazione 

Il primo passo fu fatto dal I municipio che aveva delocalizzato gli ambulanti nei presso di Castro Pretorio, una zona decisamente meno appetibile per il minor passaggio di persone rispetto a Termini. A quel punto è stata avviata una negoziazione: gli ambulanti di Termini, per lasciare le loro postazioni, avevano chiesto di poter vendere a via Cavour. Il Municipio ha preso tempo e, per non correre rischi, i venditori hanno fatto ricorso al Tar. 

Furgoni nel cantiere

Il risultato dopo il pronunciamento del Tar in favore degli ambulanti potrebbe esser davvero clamoroso: i furgoni potrebbero restare in sosta dentro ai cantieri giubilari. Di sicuro un errore c'è stato e io maggiori imputati sono i responsabili dell'assessorato alle Attività Produttive e il Municipio stesso che hanno sottovalutato la situazione, mettendo a rischio un'opera fondamentale come la riqualificazione dell'area attorno alla stazione che oggi sembra una casbah.

Percorso partecipato? Mica tanto

«Lo spostamento - ha spiegato in un'intervista al Messaggero l'assessora alle Attività Produttive Monica Lucarelli -  previsto a fronte di un percorso partecipato, si è reso necessario per due motivi fondamentali: rendere l’area sicura e rigenerarla. Quell’area è già attenzionata dalla Questura per ragioni di sicurezza e, inoltre, su di essa insiste il progetto di Piazza dei Cinquecento che coinvolge anche le aree limitrofe. Questa situazione non può e non deve essere bloccante per un cantiere che deve partire. Riponiamo la massima ducia nel Tar, stiamo lavorando per rendere quell’area più sicura e decorosa per i romani e i turisti». Evidentemente il percorso partecipato che tanto piace alla Lucarelli ma che, visti i risultati portati a casa, non funziona così bene (quello al Commercio è l'assessorato con meno delibere approvate in Campidoglio). 

Consiglio di Stato

Ora la vicenda potrebbe esser impugnata dall'Avvocatura capitolina che potrebbe far ricorso al Consiglio di Stato appellando la sentenza del Tar. Una scelta che, però, potrebbe non portare ad alcun risultato positivo. Per questo si dovrebbero attendere le motivazioni della sentenza del Tar: il che significa uno slittamento del cantiere e il rischio di non vedere pronta l'opera per l'Anno Santo. Complimenti.

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