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Roma
I Casamonica sono un clan mafioso, la sentenza di Cassazione: "Sì al 416 bis"

Il clan Casamonica è un’associazione mafiosa. La Cassazione, con una sentenza pronunciata il 24 novembre scorso, ha riconosciuto l’impianto accusatorio della Direzione distrettuale antimafia di Roma nell’inchiesta, coordinata dal pm Edoardo De Santis, che nel 2020 ha portato all’operazione "Noi proteggiamo Roma", con una ventina di arresti.

In particolare, i supremi giudici hanno confermato l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso (Art. 416 bis) per quattro esponenti del clan come affermato già dalle sentenze di primo e secondo grado dopo il processo con rito abbreviato. 

I condannati

Si tratta di Guerrino Casamonica detto Pelè, condannato in Appello nel dicembre 2022 a 10 anni e due mesi di reclusione, Cristian Casamonica a 8 anni, Sonia Casamonica a 7 anni e Daniele Pace, invece a 6 anni. Con la sentenza, i giudici di piazza Cavour hanno dichiarato due dei ricorsi presentati dagli imputati inammissibili e altri due sono stati rigettati. Per una quinta posizione relativa a Griselda Filipi, per la quale era stato riconosciuto il 416bis in secondo grado, è stato invece disposto un appello bis sul punto. 

Usura ed estorsioni

L’inchiesta aveva fatto emergere le attività di usura ed estorsioni da parte del clan e un’intercettazione agli atti in cui si diceva: "Devono fare entrare organizzazioni forti a Roma, ecco perché ci vogliono distruggere a noi! La camorra e la 'ndrangheta. Gli dà fastidio perché noi proteggiamo Roma". 

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