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Roma
Il litorale di Roma diventa arte: mostra fotografica sulle biodiversità

Una mostra sul Litorale Romano, un viaggio sulle biodiversità della regione Lazio. Questo è molto altro è il lavoro di Luca Bragalli che, attraverso le sue straordinarie immagini, racconterà i quasi 16.000 ettari di terra agricola e aree protette ad ovest della Capitale, fino al loro concludersi verso il mare, documentando anche gli effetti dell’impatto antropico sull’ambiente e il paesaggio.

 

La mostra "Litoralis, Dalla terra al mare" sarà ospitata dal 20 aprile al 4 giugno 2017 al Museo Civico di Zoologia, da sempre impegnato nella conoscenza della biodiversità faunistica del territorio e, in particolare, di quella che un tempo veniva chiamata “Campagna Romana”.
L’idea della mostra nasce nell’autunno del 2009 quando Luca Bragalli viene nominato rappresentante della Provincia di Roma nella Commissione Tecnica della Riserva naturale statale del Litorale romano. Un patrimonio naturale di inestimabile valore che accoglie in sé aree archeologiche tra le più famose del mondo, quali Ostia Antica e Porto. Una vasta area difficilmente inquadrabile in un unico sistema di paesaggio: la forte antropizzazione iniziata con le bonifiche dello scorso secolo, la realizzazione dell’aeroporto di Fiumicino e lo sviluppo dei centri urbani ha determinato una situazione di equilibrio precario tra natura e urbanizzazione, tra vocazione agricola e sviluppo urbanistico.
Litoralis è quindi una sequenza di fotogrammi, un lungo viaggio iniziato alcuni anni fa attraverso molteplici paesaggi, frutto del lavoro della natura e dell’uomo, fino ad arrivare alla costa della Riserva naturale statale del Litorale romano,  area dove si concentrano mille contraddizioni:  i filari dei pini che non possono che portare al mare; il vento che accarezza con forza le dune modellandone le forme; gli stagni, un tempo presenti su vaste aree, dove si possono incontrare animali sorprendenti; i canali artificiali della bonifica del ‘900 che si irradiano dalla campagna verso il mare; i mezzi agricoli che lavorano i campi presso il lido di Maccarese; la foce del Tevere dove, oltre le barche, appaiono le vestigia di un’antica civiltà. Insomma, storia e natura, il tempo passato, il presente, il futuro incerto tra tradizione e modernità. Tutto questo rende il litorale una scatola magica, un mondo così distante ma così vicino alla grande città da rappresentare il suo naturale esaurirsi verso una vita dai ritmi più blandi, più autentici, una proiezione verso quello che siamo stati e che probabilmente un giorno saremo.
La mostra si divide in 5 sezioni (Agros: le immagini della terra; Aquae: i corsi d’acqua della terra; Apparentiae: presenze umane; Memories: memorie; Litoralis: del litorale), ognuna delle quali rappresenta un carattere identitario di questo territorio e, mette in risalto sia gli elementi naturali e agricoli che quelli storico-archeologici, con una attenzione particolare all’impatto dell’Uomo su questi paesaggi.
L’esposizione è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale -Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura ed ha ottenuto il patrocinio della Regione Lazio e di Italia Nostra (Sezione Litorale Romano e Sezione Roma), ed il sostegno della Fondazione Portus di Fiumicino.
Una sintesi di storie in un’unica sequenza.

Il fotografo: Luca Bragalli
Bragalli è architetto, paesaggista e fotografo. Si occupa da anni di tematiche ambientali, e ha lavorato in particolare sulla progettazione del paesaggio e la mitigazione degli impatti antropici in aree protette. Dal 2009 al 2015 ha rappresentato a livello tecnico-scientifico la Provincia di Roma nella Commissione della Riserva naturale statale del Litorale romano, dove dal 2016 ad oggi rappresenta la Regione Lazio.
Nel 2016 ha realizzato presso il Museo di Roma in Trastevere a Roma la mostra fotografica “Patagonica. Paesaggi dalla Fine del Mondo”.
 

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