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Roma
Imprese, quote rosa cercasi: a Roma solo il 25% delle aziende è al femminile

A Roma l'impresa non è donna. La Capitale maglia nera nel Lazio per numero di impreditrici, solo il 24,8% del totale.

 

È Roma la città del Lazio con il più basso numero di donne imprenditrici. Viterbo e Frosinone, invece, le più rosa, con una quota pari rispettivamente al 30,9% e al 30,7% del totale. Questi alcuni dati elaborati dalla Uil di Roma e del Lazio, in collaborazione con l’Eures, relativamente alla presenza femminile nel mondo del lavoro e dello studio nelle varie province del Lazio. La ricerca rivela come negli ultimi cinque anni, quindi tra il 2012 e il 2017, lo scarto di genere nella nostra regione si sia ridotto di un solo punto percentuale, passando da 49 punti nel 2011 a 48 nel 2017. “Un punto in cinque anni significa situazione pressoché identica e stazionaria – commenta il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, Alberto Civica – e ciò conferma purtroppo quanto poco si stia facendo per il lavoro, la parità e il welfare. Le donne continuano ad essere penalizzate spesso anche per il solo fatto di essere mamme. Non è un caso che oltre 30 mila donne italiane abbiano abbandonato il lavoro dopo la nascita di un figlio per l’impossibilità di conciliare le due cose. Le pari opportunità esistono solo sulla carta, non nella nostra realtà. E i dati purtroppo lo confermano. Ci auguriamo che il protocollo firmato il 1 marzo con la Regione possa invertire questa tendenza”.

Lavoro
Anche l’approfondimento relativo alla condizione economica evidenzia un forte divario di genere, sia in termini occupazionali che in quelli reddituali. Un fenomeno in controtendenza con i dati Miur e Almalaurea, che certificano i migliori risultati del gentil sesso in termini di scolarizzazione e risultati scolastici. Il tasso di occupazione femminile regionale si attesta al 51,8% contro il 68,2% di quello maschile, segnalando uno scarto di ben 16,4 punti percentuali, mentre in relazione alla disoccupazione si segnala un differenziale di 0,8 punti percentuali (10,8% il tasso maschile e 11,6% quello femminile).

Il Gap salariale
A parità di mansione, cambia pure la condizione reddituale. I dati mostrano infatti come la retribuzione giornaliera media di una donna differisca da quella di un uomo di circa 28 euro; 100,3 euro per gli uomini contro 72,1. Preoccupanti anche i dati relativi alle retribuzioni mensili dei laureati, conteggiati a 3 anni di distanza dal conseguimento del titolo, che evidenziano uno scarto medio di ben 259 euro tra uomini e donne; 1.421  contro 1.162 euro.

Una forte segmentazione di genere che contraddistingue il mercato del lavoro, riflettendosi, inevitabilmente, anche nei trattamenti pensionistici. I dati Inps evidenziano come nel Lazio quasi il 90% degli assegni incassati dalle ex lavoratrici si attesti infatti sotto la soglia dei 1.000 euro. Di conseguenza, l’importo medio mensile di un assegno pensionistico per una donna è del 45% più basso di quello di un uomo.

Il triste primato
 Ma non solo, perchè il Lazio conquista un altro record negativo, attestandosi come la regione italiana con la più alta percentuale di donne che hanno subito molestie sessuali: il 55,9% di donne asserisce di averle subite nel corso della vita (a livello nazionale è il 44%) mentre il 16,9% negli ultimi tre anni.

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