Imprese, Roma impazzisce per la birra: boom di aziende nella Capitale
Gli italiani si lanciano nel settore della birra: Roma, Milano e Torino le città con più aziende
Bionda, scura, non filtrata, doppio malto, fruttata o amarognola: c'è una birra per tutti i gusti. Sembrano averlo capito gli imprenditori italiani che negli ultimi 5 anni si sono lanciati a capofitto nel settore facendo registrare un +400 aziende nel Bel Paese.
A dispetto del peso delle accise e della concorrenza dei grandi produttori internazionali, infatti, l’universo della birra si è espanso a velocità crescente e con esso il numero delle aziende produttrici e degli addetti.
Se nel 2012, lungo lo stivale erano solo 286 le imprese che operavano nella fabbricazione della birra, alla fine dello scorso anno all’appello rispondono invece ben 693 imprese. Un balzo che, in un lustro, ha visto moltiplicarsi di una volta e mezzo la costellazione dei maghi del luppolo e ad allargare il numero degli addetti totali del settore a circa 4mila unità.
È quanto emerge dall’analisi condotta da Unioncamere-InfoCamere sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di commercio tra il 2012 e il 2017.
Roma si posizione sul podio con 21 aziende appena dopo Milano (26 aziende) e Torino (25 aziende). A seguire si affacciano città medio-grandi del Nord come Trento (17) e la coppia Bergamo-Brescia (16). Oltre a Salerno (quarta in graduatoria con 19 aziende), solo Bari è tra le province del Sud che si fa spazio nella top-ten con 15 imprese.
A livello regionale, il Lazio deve lasciare i primi posti in classifica a Lombardia (105 imprese), Piemonte (62) e Veneto (56). Le regioni del Mezzogiorno rincorrono le capolista nordiche e tentano la ripresa. L’aumento più marcato (+4 volte) si registra infatti in Molise, dove le imprese del settore sono passate da 2 a 10 in cinque anni. A seguire la Basilicata, dove oggi i produttori di birra sono 3 volte più numerosi rispetto al 2012 (da 3 a 12) e la Sicilia, passati da 10 a 38.
Dall’analisi dei bilanci relativi al 2016 depositati dalle società di capitali operanti in questo settore (238 società, in pratica un terzo degli operatori), si evidenzia infine una significativa concentrazione di questo mercato nelle mani di poche imprese: il 75% del fatturato delle società analizzate (350 milioni di euro) fa infatti riferimento ai primi 3 operatori.
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