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Roma
Incubo tasse: Roma la città più cara. "Irpef record, romani esausti"

Irpef e Imu alle stelle, le tasse sempre più incubo dei romani. L'Uil Lazio rivela la classifica che vede la Capitale in vetta alle città più care e attacca: "Pressione fiscale alle stelle, cittadini esausti".

 

Nuovo primato per Roma, che supera le grandi città italiane, tra cui; Bologna, Genova, Napoli, Palermo, Torino e Venezia. Il record della Capitale è però tutt'altro che fonte di orgoglio, ma, anzi, vero incubo dei cittadini, poiché a Roma si paga l'Irpef comunale più alta d'Italia: 396 euro contro i 352 della maggior parte delle città. È quanto emerge un’analisi del Servizio Politiche Territoriali della UIL sull’andamento delle tasse locali nel 2017, che ha stimato il gettito totale in valori assoluti. Per quanto riguardida il gettito medio pro capite, esso è riferito ad una famiglia composta da 4 persone con reddito complessivo di 44 mila euro. A livello di singole tasse, per l’Imu/Tasi a Roma ogni famiglia ha pagato in media 1.563 euro. Seguono Milano (1.333 euro), Torino (1.321 euro), Bologna (1.277 euro), Genova (1.232 euro).
 
Stando alle stime, è sempre la Capitale a rimanere in vetta alla classifica anche nel totale delle tasse pagate dalla famiglia campione: ben 3.028 euro, contro i 2.066 della media nazionale. Media che è stata comunque superata anche in altre città della penisola: Torino con 2.993 euro, Genova (2.778 euro), Alessandria (2.724 euro), Napoli (2.684 euro), Pisa (2.684 euro), Milano (2.571 euro).
 
“Un primato di cui non andiamo certamente fieri - dichiara il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, Alberto Civica - soprattutto in una Capitale dove i servizi alla persona sono sempre più ridotti al lumicino e il welfare è oramai inesistente. Una città che non si può certamente dire stia brillando per efficienza, manutenzione e produttività. Basta osservare le nostre strade, i quartieri anche centrali divenuti discariche a cielo aperto e i continui rinvii su qualsiasi argomento”.
 
 
“A Roma però la pressione fiscale è alle stelle e i cittadini non reggono più - continua Civica - Che fine ha fatto, ad esempio, la rimodulazione del debito di Roma? La ricontrattazione degli interessi? Attendiamo risposte in merito sia dal Governo sia dal Campidoglio. Così come siamo ancora in attesa di incontrare l’assessore al Bilancio Lemmetti che conosciamo solo in foto. Inoltre, in merito alla tassazione, è indispensabile rivedere il principio e la base imponibile trasformandole da imposta a sovraimposta, cioè calcolando l’importo per Regioni e Comuni sull’IRPEF dovuta e non sull’intero imponibile fiscale. In questo modo, verrebbe garantito il principio costituzionale della progressività del prelievo”.

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