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Roma
Italia Nostra attacca il Comune: "Sul piano tram non fa nulla, ora basta"
Tram a Roma

La Sezione di Roma di Italia Nostra (Associazione nazionale per la tutela del patrimoniostorico, artistico e naturale della Nazione) iscritta al RUNTS, nella Sezione APS, ribadisce l’appello rivolto insieme ad ORT nel 2022 al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, al Ministero della Cultura e al Campidoglio affinché sia preservata e valorizzata l'attuale retetranviaria della Capitale.

Una rete da mettere a sistema con le altre linee di trasporto collettivo su ferro dellacittà: purtroppo il Comune non si è degnato di dare risposta; così come per la recente LetteraAperta al Sindaco in merito alla ferro tranvia chiusa da anni da Centocelle a Giardinetti e damantenere a scartamento ridotto come patrimonio storico-industriale.

Una richiesta lunga 30 anni

«Fin dagli anni '90, Italia Nostra Roma ha suggerito il riuso del tram per servire il centro di Roma.Spiace constatare come da allora ben poco sia stato fatto. A marzo 1998 fu inaugurata la Linea 8 (Argentina - Casaletto) di 5 km, di cui però 3 km utilizzavano binari già esistenti, ma nellostesso periodo fu soppressa la Linea 13 (Largo Preneste - Piazza S. Giovanni di Dio) di 10 km. Digiugno 2013 è il prolungamento della Linea 8 da Largo Argentina a Piazza Venezia lungo circa 450 metri", fanno sapere dall'Associazione.

Tram ridotti drasticamente

"E poi sostanzialmente più nulla - attacca Italia Nostra -  nell'inesorabile prosecuzione della linea di tendenza che dal 1929 ad oggi ha ridotto lo sviluppo della rete tranviaria da 140 a 47 km e il numero di linee inservizio da 59 a 6, senza contare le recenti soppressioni o limitazioni di linee per l'esecuzione dilavori di manutenzione per troppo tempo rimandati. Nel frattempo innumerevoli piani di programmazione e sviluppo (ProIMo - Programma Integratodella Mobilità, Piano delle Certezze, Piano di Armonizzazione PRG, PGTU - Piano Generale delTraffico Urbano, PUP - Piano Urbano Parcheggi, PSMS - Piano Strategico per la MobilitàSostenibile e PUMS - Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) sono stati studiati e approvati senzaalcuna concreta applicazione e anche gli ultimi progetti recentemente finanziati suscitano non pocheperplessità.Sembra che adesso prevalga il principio che, per estendere la rete, prima occorra la rottamazione ditram e linee funzionanti, quando invece sarebbe molto più efficiente e meno impattante il gradualeprolungamento delle linee esistenti mantenendo attive le tratte attualmente in esercizio".

Scelte incomprensibili

"Appare incomprensibile - taglia corto l'Associazione - come si possano realizzare le 7 nuove linee e i 40 km previsti nel PUMSsenza prevedere i nuovi depositi indispensabili per il ricovero e la manutenzione delle vetturetranviarie che vi dovranno svolgere servizio. Infine, per irrazionali motivazioni estetiche, si prevededi eliminare la linea aerea di contatto lungo alcune delle nuove tratte, con la conseguenza di doveracquistare nuovo materiale rotabile a batteria molto più costoso e inquinante a causa dei processi dismaltimento delle sue batterie una volta esauste".

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