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Roma
Italia Viva sfida il Movimento, Nobili: “Contro Draghi burattini di Travaglio”

Il Governo, lo scontro Draghi-Conte, i 5 Stelle, Roma e il termovalorizzatore. Luciano Nobili, braccio armato di Matteo Renzi, parla senza filtri e, uno a uno si toglie i sassolini dalla scarpa: dalla crisi di Governo alla crisi di Roma, città sempre più opaca per incendi e rifiuti

Che idea si è fatto della questione 5 Stelle al Governo?
“I 5 Stelle difficilmente hanno logica in ciò che fanno. Sono mesi che cercano di mettere in difficoltà il governo Draghi, a cominciare dalla guerra e l'invio delle armi e ora pretestuosamente mettendosi di traverso su un decreto che stanzia oltre 30 miliardi su famiglie e imprese. Il Paese aspetta queste misure, in un momento molto difficile. La nostra non indipendenza energetica è figlia anche delle scelte che il Movimento 5 Stelle ha fatto in questi anni. Mi viene da ridere nel vedere Di Maio andare in Azerbaijan a chiedere l'amento della portata della Tap, quando per anni hanno fatto battaglie perché la Tap non si facesse. La verità è che i sovranisti, e ci metto anche la Lega, hanno dato la fiducia a questo Governo perché non avevano scelta e sono i grandi sconfitti di questa legislatura. L'alternativa sarebbe stata andare a casa. Ma l'agenda del governo di Draghi non la condividono e cercano di sabotarlo quotidianamente”.

Si aspetta lo strappo già nel voto al Senato di oggi?
“Non so cosa faranno oggi, ma così non si può andare avanti. I 5 Stelle decidano cosa è meglio per loro. Se pensano di poter recuperare mezzo punto nei sondaggi lascino la maggioranza. Se invece decideranno di restare nella maggioranza, questo chiarimento con Draghi non può andare per le lunghe. Così facendo a pagarne il prezzo è il Paese. Gli argomenti tirati contro il decreto aiuti sono pretestuosi. Incredibile che facciano la battaglia contro il termovalorizzatore a Roma, proprio loro che hanno coperto di degrado la città. La odiano al punto tale da non voler trovare una soluzione per l'emergenza rifiuti. Il Paese non può stare alle buffonate di Conte, decidano subito cosa vogliono fare”.

Si arriverà alla fine della legislatura secondo lei?
“Sono preoccupato, vedo che queste realtà si agitano. Travaglio, che è il vero leader del Movimento, li tira per la giacchetta. Poi c'è sempre la parte “poltronara” che li tira nel verso opposto. Per il bene del Paese spero che il governo Draghi possa andare avanti. Se dovessi fare un pronostico, penso che i 5 Stelle proveranno a mettere in difficoltà Draghi il più possibile. Fa bene il Premier a metterli davanti a una scelta, lavorare insieme o lasciarsi andare. Conte non sa fare politica e credo che difficilmente otterrà i suoi scopi. Far cadere Conte per far arrivare Draghi è stato il bene del Paese. Far cadere Draghi per far felice Conte, rappresenterebbe invece il male per il Paese”.

Secondo lei Draghi premier è la soluzione per l'Italia?
“E' il miglior premier che il Paese si può permettere. Il governo sta aiutando il Paese, basti pensare al lavoro per raccogliere i fondi che arrivano dall'Europa. La cosa grave è mettere in discussione l'autorevolezza di Draghi, che è la forza dell'Italia, una sicurezza in ambito internazionale. Non c'è un altro Draghi, è il top player italiano nel mondo. Metterlo in discussione è molto grave e spero che gli italiani se ne rendano conto”.

Se il Paese fosse costretto a votare in autunno, cosa accadrebbe
“Non mi baso sui sondaggi a differenza di Conte, ma sui risultati elettorali delle ultime elezioni amministrative sì. Il Movimento 5 Stelle in tutta Italia è andato peggio di noi e dei riformisti, cancellando un consenso che a inizio legislatura era sopra al 30%. Sono le comiche finali. Il Movimento è in totale dissoluzione e dal 2023 sarà solo un brutto ricordo”.

Apriamo il capitolo Roma. Gualtieri secondo lei si è fatto prendere la mano dagli annunci? Tipo: “Entro Natale puliremo Roma”?
“Il Pd e Gualtieri si erano resi conto della situazione che stavano ereditando. La situazione è molto complicata e alcuni annunci quali 'entro Natale cambieremo le cose' si sono poi scontrati con la realtà. Gualtieri è una persona seria e la scelta di costruire il termovalorizzatore è molto coraggiosa. Ma anche dando per buona la data del 2025 per avere il termovalorizzatore, che io ritengo comunque molto ambiziosa, c'è da dire che i romani non potranno sopportare altri 3 anni così. Mentre si lavora al termovalorizzatore, servono soluzioni che mitighino nell'immediato il problema rifiuti. La riattivazione di Albano e Guidonia permetteranno, almeno nelle intenzioni, di alleviare il problema. Roma deve fare continuare a fare scelte coraggiose come il termovalorizzatore, ma deve anche lavorare sulla differenziata e Ama deve essere all'altezza della situazione, altrimenti andranno prese scelte altrettanto coraggiose, perché ad oggi Ama per Roma è un problema”.

Che effetto le fa da cittadino vedere Roma così in difficoltà?
“Mi piange il cuore. Ormai è un decennio che il degrado è a questi livelli e da cittadino mi fa molto male. Vedo sottovalutazione di questa condizione di difficoltà e sono preoccupato perché Roma adesso ha un'occasione per uscire da questo incubo. Nei prossimi 2-3 anni si incrociano delle cose che non riavrà in futuro. Penso alla convergenza politica tra chi guida il Comune e chi guida la Regione, ma anche al Governo che finalmente è accorso in aiuto di Roma con le risorse stanziate dal Pnrr e i lavori sbloccati. Ma ancora l'opportunità del Giubileo e quella eventuale di Expo 2030. C'è un allineamento di pianeti che può permettere a Roma di rialzarsi in piedi. La mia preoccupazione è che questa opportunità non venga persa. Potrebbe trattarsi dell'ultimo treno, ma sono speranzoso che verrà colto”.

Lei ha parlato di sottovalutazione, ma a chi si riferisce?
“Ai vari livelli di governo della città. Gli incendi di questi giorni ad esempio non possono essere sottovalutati e non si può parlare di dolo e rendere poi facile la vita a chi ha intenzioni criminali. Il verde di Roma e nei dintorni è in una condizione di tale degrado che è facilmente attaccabile da chiunque e questo non può succedere”.

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