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Roma
L'amore vale una trilogia. I "maniaci" a teatro

Nell’ambito dei percorsi monografici della stagione Cambiamento Reale 2015 – 2016 del Teatro dell’Orologio, va in scena la Trilogia del Gioco, della compagnia Maniaci d’Amore, che si apre con lo spettacolo Il nostro amore schifo, di e con Francesco d’Amore e Luciana Maniaci, per la regia di Roberto Tarasco, da venerdì 29 a domenica 31 gennaio, continua con Biografia della peste, dal 2 al 4 febbraio, e si conclude con Morsi a vuoto, spettacolo inserito all’interno di Dominio Pubblico | Rassegna 2016, dal 5 al 7 febbraio.

IL NOSTRO AMORE SCHIFO
di e con Francesco d’Amore e Luciana Maniaci
regia Roberto Tarasco
Il nostro amore schifo, spettacolo rivelazione della compagnia, giunto a più di cento repliche, è un’indagine dissacrante sul sentimento intricato della gioventù, sezionato e fatto a pezzi da due figli del nostro tempo, ingenui e spietati. E’ uno spettacolo di parola, una storia di non-amore durata decenni e condensata nel giro di un’ora, tra picchi sublimi e cadute umilianti, nel tentativo di comporre la guida illustrata della prima esperienza sentimentale, letta come rito di passaggio obbligato prima di consacrarsi alla tiepidezza e alla stabilità dell’età adulta.

BIOGRAFIA DELLA PESTE
di e con Francesco d’Amore e Luciana Maniaci
regia Roberto Tarasco
In Biografia della peste un ragazzo viene investito da un’auto. Torna a casa per informare la madre di essere morto ma lei non gli permette di andare nell'Aldilà: “A casa nostra morti non ne abbiamo avuti mai!”. Intanto lo scandalo si diffonde nel paese in cui morire non è concesso. Lo spettacolo è un apologo sulla vita e sulla morte o esplicitazione di una scioccante e “radicale” pulsione alla fuga. Uno spettacolo psicotico e magico, una riflessione sull'individuo e sulla comunità, sulla parzialità dell'esistenza, sulla necessità di chiamare ogni cosa col proprio nome, sul coraggio e la follia. Ma soprattutto sulla voglia di cambiare, sempre e comunque. La voglia di immaginare un futuro migliore, ovunque sia.

MORSI A VUOTO
di e con Francesco d’Amore e Luciana Maniaci
regia Filippo Renda
I Morsi a vuoto sono i morsi della fame, della coscienza, del rimpianto, del dubbio. Sono i nostri limiti, le nostre insoddisfazioni, gli impedimenti con cui siamo cresciuti. Simona è una ragazza che ride sempre, perché non ha niente da ridere. L'incontro con un uomo sconosciuto e violento le cambia la vita, perché con lui scoprirà un'emozione vera e senza riserve: la paura di morire. “Morsi a vuoto” è il racconto di una generazione cresciuta nel disincanto, nella volgarità e nell'ironia. Un'indagine criptata sull'atto stesso della scrittura e del teatro, come mezzo ostinato di ricerca dell'emozione. Una commedia cruda e grottesca che riflette sé stessa, un dramma che non resiste alla tentazione di ridursi a farsa.

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