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Roma
La guerra dei glutei, giornali e politica speculano sull'immagine della donna

di Fabio Carosi

In piena estate tra le bandiere blu di Anzio e la nazionale femminile di calcio, esplode la guerra dei glutei.

Sia chiaro: stiamo dissertando su foto in costume da bagno di belle ragazze – persino pudiche – ma pur sempre riprese da retro e al mare, che scatenano rigurgiti di arcaico femminismo, appartenenti al secolo scorso e che hanno come unico obiettivo un pensiero di volgare censura giornalistica.

Il glutei del calcio femminile

Lo scorso 5 luglio affaritaliani.it, a corredo di un servizio sull'aumento delle donne che praticano lo sport anche trainate dai risultati della nazionale femminile di calcio, pubblica un'immagine di un gruppo di belle ragazze che giocano seminude sotto la doccia. Apriti cielo. L'immagine è la leva per accusare il quotidiano di sessismo e mercificazione del corpo della donna, ignorando che si tratta di una foto storica, scattata dentro gli spogliatoi della squadra femminile di calcio brasiliana dopo una vittoria. Una foto spiritosa di calciatrici, scattata da una donna. Come ce ne sono tante in rete, se solo i bacchettoni uscissero dal loro mondo chiuso e digitassero (in inglese) su un motore di ricerca football women naked. E tra le centinaia di foto c'è né molte provenienti dal museo dell'immagine della famiglia Getty.

Ma la diversità delle opinioni tra i lettori ci può anche stare, perché è il succo della democrazia e della libertà di espressione che fa parte del dna di affaritaliani.it. Quello che invece stupisce è la scelta e il tono di alcuni giornali online nel riportare la notizia delle critiche, definendole “Bufera”. Lo fa tpi.it e lo fa anche notizie.it riportando esattamente la foto delle ragazze brasiliane pubblicata da affaritaliani.it e successivamente sostituita per evitare di alimentare inutili polemiche. I due giornali sono come i “furbetti del quartierino”, cavalcano indignandosi la protesta e utilizzano l'immagine contro la quale si schierano. Il risultato è che la foto, anche se non piace, è colpa di qualcun altro.

Il caso politico delle ragazze in costume ad Anzio

Sul litorale di Roma, l'unico Comune che ha meritato la Bandiera Blu è Anzio. Bene, il cronista di affaritaliani.it si reca per due giorni nella cittadina e si rende conto di persona della seconda vita di Anzio. Nell'articolo si dà notizia della grande vivacità della zona, si parla di affitti e vendite di immobili, di stabilimenti balneari e delle loro iniziative e si dà spazio anche all'offerta gastronomica dei ristoranti del luogo con ricette inedite. Insomma, si evidenziano i motivi reali di una rinascita evidente del territorio. A corredo del servizio vengono inserite anche alcune immagini di ragazze al mare in costume da bagno. Si noti bene: non nude o altro, semplici immagini in costume da bagno che danno l'idea della grande freschezza che regna sulle spiagge e che hanno come principale obiettivo quello di ispirare un posto che era per anziani e famiglie e che oggi riesce ad attirare anche i giovani che prima preferivano altre mète.

Compiaciuto dal servizio - che non era stato neanche anticipato poiché il sindaco di Anzio ha rifiutato per due settimane di rendere conto delle iniziative estive in un'intervista mai nata – il Comune posta su Fb l'articolo di Affaritalliani e scoppia il finimondo. Ad alimentare un vespaio ridicolo di polemiche è la consigliera M5S Rita Pollastrini, presidente della Commissione Trasparenza che si dichiara offesa dalla pubblicazione dell'articolo di affaritaliani.it o meglio dalla foto a corredo: “Pubblicare una tal foto sul sito istituzionale offende le donne e la città non certo io”. Così è la politica a scatenare un putiferio utilizzando l'immagine per alimentare la “faida di paese” tra pro e contro l'amministrazione. Volano parole grosse come sessismo, maschilismo sfrenato e di scarsa professionalità del Comune di Anzio, come se l'immagine l'avesse pubblicata il Comune e non il quotidiano, oppure come se il Comune, condividendo il link, avesse avallato la scelta editoriale. L'unico post degno di nota è quello che suggerisce la pubblicazione per par condicio di una serie di pance a tartaruga di avvenenti ragazzi.

Agli amici di Anzio, facciamo una promessa. Al Comune di dedicare un articolo sui “mali di Anzio”, tanto per ricordare all'amministrazione che bisogna programmare lo sviluppo e mantenere il territorio in ordine; ai detrattori delle bella ragazze in costume che si bagnano nel mare, quello di utilizzare una foto di maschi audaci. Così vediamo se riusciamo a placare l'ira fuori luogo dei bacchettoni. Una notizia per gli amici di Anzio. L'articolo incriminato è stato letto da più di duemila utenti, la maggior parte dei quali collegati ad indirizzi ip della rete del nord Italia e dell'estero. Forse chi si fa portatore di interessi economici, politici e culturali del territorio, avrebbe fatto più bella figura con un semplice "grazie".

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