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Roma
La Lega di Salvini vuole Roma e la Regione Lazio. Il piano Durigon-Zicchieri

di Fabio Carosi

La Lega all'attacco di Roma. Primo obiettivo le Europee dove il partito di Salvini è dato tra il 25 e il 35% dei consensi con almeno 9 seggi sui 14 disponibili nel collegio dell'Italia Centrale. E poi la Regione Lazio e il Comune di Roma, con l'obiettivo di eleggere il presidente di Regione e, a seguire, il sindaco di Roma.

 

Il progetto “Roma” è stato elaborato e scritto nella sede di via Bellerio a Milano e spedito ai due luogotenenti Claudio Durigon e Francesco Zicchieri, entrambi di Latina e rispettivamente sottosegretario al Lavoro e coordinatore regionale del Partito, per attuarlo con una tempistica da “marcia su Roma”.

Il progetto è semplice: aprire in ogni Comune una sede della Lega e aumentare a dismisura il numero degli iscritti sino a creare una massa critica che consenta di mobilitare consensi e voti.

Per Roma, poi, il progetto prevede una sede in ciascuno Municipio, ad eccezione del VII Appio-Tuscolano dove la concentrazione demografica ne chiede almeno due. E le manovre sono in corso. Oggi, 21 febbraio, insieme al militante Fabrizio Santori, la lega aprirà il suo quarto “ufficio”, la sede di Montesacro-Talenti che segue quelle già operative a Centocelle, Monteverde e Ponte Milvio. Entro la fine dell'anno, Roma avrà una “sezione” in ogni Municipio realizzata con il modello “a costo zero” e basata esclusivamente sul volontariato e la disponibilità gratuita dei locali da parte degli iscritti. Insomma, l'attivismo leghista a Roma non prende un euro dal partito ma viaggia sull'onda eccezionale di consensi nazionaliche hanno permesso di trovare un terreno fertilissimo.

I “numeri” degli iscritti, cioè di coloro che hanno versato 10 euro per il tesseramento, sono ancora bassini e superano di poco le 200 persone, ma è l'onda lunga dei simpatizzanti che sta arrivando. Secondo il piano Durigon-Zicchieri, in città sarebbero oltre 10 mila i simpatizzanti che si sono avvicinati al partito senza però firmare la tessera. Il progetto ha anche una “tempistica militare”. Prima le europee dove portare a casa almeno 9 eurodeputati sui 14 posti disponibili nel collegio e poi le Regionali, convinti che Nicola Zingaretti vincitore o perdente nella scalata al Pd, dovrebbe lasciare il posto di presidente della Regione Lazio dove si potrebbe votare addirittura in autunno. E per le Regionali Lazio c'è già un'ipotesi di candidatura legata al nome di Francesco Paolo Capone, segretario generale dell'Ugl. Ancora un sindacalista di centrodestra, con un passato da militare nella missione Libano 2 che dovrebbe sacrificare la sua esperienza sindacale e lanciare la sfida al Lazio.

E poi le Comunali di Roma tra due anni. La Lega ha le idee chiare ed è convinta che si possa costruire un'alleanza in stile Gialloverde con il Movimento Cinque Stelle, oppure andare alle urne con un proprio candidato. Dipende dal futuro di Virginia Raggi che è appeso alle Europee: in caso di ridimensionamento clamoroso, il duo di sindaci Appendino-Raggi potrebbe pagare il prezzo più alto insieme a Luigi Di Maio ed essere immolato dall'ira della base.

Il posto di Forza Italia e Fratelli d'Italia? Nel progetto non vengono neanche presi in considerazione. I numeri e le previsioni dicono che il centrodestra è solo di Salvini e della Lega.

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