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Roma
Le donne immigrate non fanno più figli. Crolla il falso mito sugli stranieri

di Luca Benigni

I numeri fanno giustizia dei luoghi comuni; in Italia anche le immigrate hanno smesso di fare figli. Non è vero che gli immigrati ne fanno molti, anche tra le donne straniere residenti in Italia, infatti, calano le nascite con una media di meno di 2 figli a coppia negli ultimi 10 anni.

 

Nelle donne italiane il numero di figli/donna è calato da 1,32 a 1,27 (-0,05) mentre nelle straniere è sceso da 2,36 a 1,94 (-0,42) cioè 10 volte di più. Questo il dato relativo all’Italia come emerge da una ricerca curata dall'Amsi (Associazione medici di origine straniera in Italia) in collaborazione con Claudio Manna, ginecologo ed esperto di infertilità nonché docente a Tor Vergata in tecniche di Fecondazione assistita. I numeri più recenti elaborati dall’Istat raccontano di una frenata del contributo delle coppie straniere ai tassi di natalità. “In Italia - sostiene il professor Manna- dal 2011 al 2016, il quoziente di natalità è sceso da 9 a 7,8. In particolare 7,7 nel Centro, 7 nel Nord Italia e 8 al Sud. mentre in Trentino Alto Adige è di 9,5 ed a Bolzano è addirittura di 10,4”. Il Lazio va in controtendenza con un quoziente che supera l’8 per mille mentre il tasso di fecondità, ossia il numero medio dei figli per le donne residenti nel 2015 è risultato pari a 1,32; meno di quello nazionale”. Dal 2011 al 2015 infatti questo indicatore è sceso costantemente da 1,44 a 1,35.

Per Manna una delle cause di questo decremento, anche nelle straniere, sarebbe da ricondurre al problema dell'infertilità, che può contribuire alla denatalità nonostante le terapie più avanzate, in quanto "la necessità a volte di ripetere cicli di trattamento per la fecondazione assistita può comportare sentimenti di frustrazione, impotenza, sfiducia fino anche ad una vera e propria depressione". "La statistica dell'infertilità a livello internazionale - osserva l'esperto - è compresa tra il 15 e il 20%, ma in Italia potrebbe essere maggiore, in quanto l'età della donna al primo figlio è di 31 anni, la più elevata in Europa”. La proposta di Amsi per risolvere questo annoso problema pone l'accento sulla prevenzione, "da realizzarsi con una corretta informazione e ricerca sui fattori più rilevanti che influiscono su fertilità e sterilità compreso l'aggiornamento e la collaborazione interprofessionale e interdisciplinare che deve indirizzare verso cure sempre più personalizzate e centri di sicura qualità".

Il Fondatore di Amsi Foad Aodi medico fisiatra e consigliere dell’Ordine dei medici di Roma e provincia ha sottolineato che il problema “è anche connesso alle crescenti difficoltà economiche ,della disoccupazione e dell’aumento dei divorzi soprattutto tra le coppie sposate tra connazionali del mondo arabo e del sud America. Le donne straniere residenti in Italia, inoltre, fanno figli in età più tardiva rispetto alle loro amiche e cugine dei loro paesi di origine, le quali si sposano ad un età compresa tra i 19 ed i 24 anni facendo 4 figli per coppia, dimostrando cosi minori problemi di fertilità”.

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