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Roma
ll Premio Roma di galoppo a un fuoriclasse francese: Skalleti brucia tutti

Corse al galoppo, l'appuntamento di novembre all'ippodrromo delle Capannelle, parla francese.  Skallety, quattrozampe francese resta nel gruppo dei cinque partenti sino a a trecento metri dall'arrivo, poi diventa un turbo cavallo e arriva da solo. E' il trionfo della muscolarità.

Quella di domemica è stata una lunga giornata dedicata al galoppo, ormai un appuntamento imperdibile per gli amanti dell’ippica, la terza perla della collana di Hippogroup Roma Capannelle, dopo il Dubai Day e naturalmente il Derby Day. Un intenso pomeriggio di gare in cui spettacolo, emozioni, qualità, valenza tecnica e strategica hanno appassionato gli spettatori e i curiosi accorsi sulle gradinate dell’Ippodromo Capannelle.

Particolarmente compiaciuto l’ingegner Elio Pautasso, direttore generale di Hippogroup Roma Capannelle: “È stata una giornata molto importante per noi, con risultati di sicuro valore internazionale sia nel Premio Roma, con il cavallo vincente Skalleti che aveva già trionfato a Longchamp in occasione dell’Arc de Triomphe, che nel Premio Lydia Tesio conquistato da Call Me Love, cavalla di proprietari italiani che presto trionferà anche all'estero. Per fortuna anche il tempo è stato clemente permettendo a tutti noi di vivere questa bella giornata dedicata all’ippica”.

Questi i risultati delle principali corse:

PREMIO ROMA

Come lo scorso anno, cinque soli partenti nel premio Roma – Presley, secondo, l'unico superstite -, doppio chilometro per 3y e oltre, già da tempo pertinenza del Dollar, la cui dura legge è stata oggi imposta dall'allievo di Reynier, Skalleti, in sella al quale P.C. Boudot si limitava a seguire coperto in quarta posizione l'andatura dello sparuto drappello fino ai trecento finali, per poi ingranare una marcia superiore al resto della compagnia e sorvolare di slancio il battistrada Presley, nuovamente buon secondo, davanti a Thunderman e Time to Choose. Ricordiamo che l'ospite transalpino, di proprietà di monsieur Jean-Claude Seroul, è alla settima vittoria consecutiva, decima in undici uscite in carriera.

PREMIO LYDIA TESIO 

Il Lydia Tesio era l'altra pattern di prestigio dell'odierno Roma Champions Day, un gruppo 2 riservato alle femmine di tre anni ed oltre sul doppio chilometro. Il premio ricorda in Donna Lydia la esemplare consorte di Federico Tesio, l'unica persona di cui il mago di Dormello si fidasse ciecamente e alla quale aveva, di fatto, delegato il controllo dell'allevamento. La favorita Call me Love (Fabio Branca on board) rispettava il pronostico e confermava tutta la linea del Verziere, terza Elisa Again e quarta Binti al Nar, con il solo inserimento della francese Moonoon al posto d'onore, ultima ad arrendersi dopo che Cristian Demuro le aveva provate tutte per riacciuffare la perla della Effevi (già venduta) lanciata verso il traguardo da una monta edenica del maghetto, al quinto successo - Quiza Quiza Quiza, Charity Line, Final Score, Sound of Freedom, le precedenti - in quella che è la sua corsa, come la manita alzata sul traguardo lasciava intendere. Questo senza toglier nulla al team Botti e la Effevi, giunti a braccetto al poker.

PREMIO RIBOT MEMORIAL LUCIANI

Ad aprire la kermesse, la pattern dedicata al più grande cavallo di tutti i tempi, legata al ricordo di Lollo Luciani, allevatore di grande spessore nonché dirigente di indubbie qualità. La pioggia incessante di ieri rendeva molto pesante lo stato del terreno, e nel Ribot – gr.III per 3y e oltre sul miglio – Out of Time (Darione up) replicava la recente vittoria nel Di Capua, scattando a centro pista ai 300 conclusivi per agganciare e volare via in un amen il front-runner di casa Simondi, Villabate, confermando comunque il posto d'onore dello scorso anno. Più discosti gli altri con Fulminix che regolava il deludente ospite Kronprinz. Per il tre anni del Giglio Sardo, in allenamento da A. e S. Botti, si prospetta un radioso futuro da anziano.

PREMIO CARLO E FRANCESCO ALOISI 

La prova per velocisti di due anni e oltre sui 1200 metri si corre nel ricordo di Carlo e Francesco Aloisi, allevatori e proprietari della scuderia Metauro, nonché presidente dell'Unire negli anni '60 il primo, e ai vertici del Jockey Club nei '70 e '80 l'altro. La corsa era risolta nel tratto conclusivo da Nikisophia – allieva di Grassi per il sig. Belluccini -, sostenuta energicamente da Pepitaccio Ercegovic per respingere l'affondo di From Me to Me e il sempre più sorprendente Django. I tre si erano staccati nel furlong conclusivo a centro pista, mentre lungo lo steccato si inabissavano i più attesi The Conqueror, Buonasera e Ratnaraj. Per la cronaca Trust You regolava il gruppo per il quarto posto.

PREMIO GUIDO BERARDELLI

La corsa riservata ai 2y con ambizioni classiche, ricorda in Guido Berardelli il presidente storico dell’Unire, dal dopo guerra fino agli inizi degli anni 80, che fu anche proprietario di un certo Nuccio. Sul terreno odierno, i 1800 metri rappresentano un test severissimo per i cavalli di due anni, e spesso si assiste ad arrivi con i partecipanti ben intervallati tra di loro. L'edizione odierna – paradossalmente – ci ha invece regalato un emozionante arrivo con cinque cavalli ancora in grado di vincere a 100 metri dal traguardo. Il guizzo decisivo lo ha avuto Aurelius in Love - Claudio Colombi alle redini, Vitabile al training per il sig. Golino - abile a piegare l'ottimo Luigi Pirandello e la coriacea femmina Norohna protesi al suo interno, e affievolitesi le velleità di Cool and Dry e Torquato.

PREMIO DIVINO AMORE

Al calar della sera è andato in scena il Divino Amore, tradizionale volata sul chilometro secco riservata ai flyer di due anni, caratterizzato da un finale al cardiopalmo, nel quale l'ospite francese dei Botti per Mr. Whitehead, Lorelei Rock acciuffava all'ultimo tuffo Das Rote e Salvatore Sulas in quello che ricorda il finale del derby scorso quando Cristian in sella a Keep on Fly, fulminò un basito Carlo Fiocchi in sella a Mission Boy. La prestazione ha dell'incredibile, se si pensa che ai 400 finali la futura vincitrice era ultima e sembrava non seguisse l'andatura; ma la proverbiale certosina pazienza di Cristian lo portava a non demordere e sagacemente provava a galvanizzare la puledra proprio nel tratto di pista da tutti oggi evitato, ossia lungo lo steccato: chapeau! Al terzo terminava Lovely Smile davanti al favorito Agiato.

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