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Roma
Lorenzin alla Regione Lazio, sinistra in rivolta. Smeriglio pronto a correre

Beatrice Lorenzin alla Regione Lazio e Nicola Zingaretti alla Camera dei Deputati a la sinistra romana è già in rivolta. A partire dal gruppo che fa capo a Massimiliano Smeriglio per finire con Stefano Fassina e l'intero mondo che ruota intorno ad Articolo 1-Mdp e Sinistra Italiana: è una galassia che solo a sentir parlare dell'ex forzista Lorenzin sgrana gli cocchi.

 


E se la sinistra regionale con le sue articolazioni romane che se pesate supererebbero ben oltre il risultato ottenuto da Fassina alle Comunali del 4 per cento, dice subito No all'ipotesi di concludere l'esperienza Zingaretti alla Regione Lazio, la rivolta contiene in sé anche l'alternativa: se Zingaretti decidesse di mollare, sarebbe pronto a misurarsi con gli elettori il vice Massimiliano Smeriglio. Una sfida diretta al Pd dei renziani e un'alternativa che finirebbe per frantumare il “modello Roma”.

Dagli “Smerigliani” arriva la conferma: “La prospettiva migliore per la sinistra è e rimane Nicola Zingaretti – dicono in coro - un'impronta storica di centro sinistra che ha lavorato e ha fatto cose ed è l'impronta di Smeriglio responsabile enti locali di Art 1 Mdp che l'ha attuata in 700 comune su mille in cui si è  andati al voto con una colazione di centro sinistra”. Dunque o la sinistra va unita anche alla Regione Lazio oppure da Roma partirà il colpo finale per la smaterializzazione dell'alleanza che una volta si chiamava Ulivo. Nessuna reazione ufficiale ma brusio infastidito: “Se Zingaretti dovesse decidere di non candidarsi – e sarebbe un errore tuona il gruppo Ex Sel – cambierebbe tutto e con Smeriglio anche se lavora sulla prospettiva è pronto a candidarsi perché la Lorenzin o altre “turbo renziane” andrebbero a rappresentare derive moderate che non c'entrano niente col modello di centro sinistra”. E l'occasione ìper la resa dei conti a sinistra arriverà con Pisapia che arriverà a Roma il prossimo primo luglio con l'appuntamento a piazza Santi Apostoli in cui verrà ufficializzata la sfida a Mattero Renzi.

E Stefano Fassina? Durissimo e schietto come sempre: “La Giunta Zingaretti ha disatteso i punti programmatici fondamentali e attuato politiche sbagliate a partire dalla privatizzazione della Sanità al finanziamento della Roma-Latina a pagamento,  quindi noi avremmo bisogno di una radicale discontinuità programmatica all'insegna dei principi costituzionali e dei beni pubblici e della salvaguardia dell'ambiente e in questo quadri la proposta di Lorenzin oltre ad evidenziare le difficoltà di Zingaretti per una sua rielezione, sono l'aggravamento delle politiche realizzate da Zingaretti”.

E l'ipotesi Smeriglio?
“Intanto è la predisposizione di un programma, tutto il resto viene dopo. E' evidente che chi ha avuto responsabilità di Governo fa fatica a contraddire l'impianto programmatico per il quale ha operato”.

Dunque lei è scettico?
“Ci sono evidenti contraddizioni tra le scelte di Zingaretti e le necessarie discontinuità per rispondere a problemi più acuti sempre della Regione”.

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