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Roma
M5S certifica il "buco": Area Metropolitana, c'è un disavanzo da 46 milioni

Il consiglio di Città metropolitana Roma Capitale si è riunito a Palazzo Valentini per discutere del bilancio del 2016. "L’entrata in vigore del Decreto enti locali nel mese di agosto 2016 e il rinnovo del Consiglio metropolitano avvenuto in data 9/10/2016 hanno ritardato l’approvazione del Bilancio nei termini stabiliti dal legislatore fissati al 31/07/2016", ha spiegato il consigliere delegato al Patrimonio Marcello De Vito prendendo la parola nell'aula presieduta dal vicesindaco di Città metropolitana Fabio Fucci.


"Dopo la Riforma Delrio la Città Metropolitana di Roma Capitale si trova ad affrontare una pesante crisi finanziaria - ha aggiunto De Vito - sia per effetto del venir meno delle sue funzioni, sia per la conseguente riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato e della Regione".
In sintesi il bilancio 2016 di Città metropolitana, come si evince dalla relazione degli uffici "risulta in disavanzo per 46 milioni di euro, non rispettando le norme sul pareggio finanziario consentito nel Dl 113/2006 in fase di previsione ma non di rendiconto e soprattutto non garantendo l’adeguato livello di finanziamento delle funzioni fondamentali della Città Metropolitana" a fronte di una "manovra di finanza pubblica la quale nel 2016 ammonta a 239 milioni di euro (pari al 57,51% delle entrate proprie, mentre nel 2011 era pari al 4,9%) - prosegue la relazione - mitigato dalla corresponsione di un contributo dell’importo di 53.254.807,18 euro per il finanziamento delle funzioni inerenti l’edilizia scolastica e la viabilità" nell'ambito della riduzione dei trasferimenti da Stato a Regione.

Ancora la relazione specifica che "gli investimenti nel settore viabilità ed edilizia scolastica si sono drasticamente ridotti negli anni, passando da stanziamenti nel 2010 pari a 30.310.421,30 e 44.240.272,55 euro a quelli del 2015 di 1.126.005,22 e 4.290.671,07 euro. Il patrimonio scolastico della Città Metropolitana costituito da 335 scuole distribuite nella Città e nella Provincia di Roma con la Legge 208/2015 ha ottenuto nel 2016 soli 5.578.709,21 euro di spazi concessi per gli interventi rientranti nella procedura Sblocca Bilancio".
La relazione evidenzia poi un'altra "criticità derivata dall'ulteriore contrazione delle entrate tributarie che sono direttamente influenzate dai movimenti del mercato automobilistico: l’Ipt ha risentito del dumping/concorrenza fiscale operato da parte delle Province Autonome che disapplicando la norma nazionale hanno attratto le società di noleggio ed il minor gettito derivante dal dumping ammonta a 50 milioni annui dal 2013; c’è stata, inoltre, la minore entrata derivante dal minor volume di incassi Rc auto causata dal crollo del valore medio dei premio assicurativi e dall’evasione totale connessa alla mancata sottoscrizione delle coperture assicurative è stimata in 60 milioni annui dal 2013". Per quanto riguarda "il mero esercizio contabile di pareggio si raggiunge compensando il disavanzo di 46 milioni con l’avanzo di amministrazione del rendiconto 2015 di 26 milioni - prosegue la relazione - con un avanzo conto capitale di 16.100.000 (di cui 10.000.000 sono finalizzati alla ricapitalizzazione del Fondo Immobiliare Provincia di Roma) e con un avanzo vincolato di 3.957.263,65 euro, unitamente a un leggero incremento delle entrate derivanti dall’ Ipt (l’imposta provinciale di trascrizione) e dal Tefa (il tributo provinciale per l’esercizio delle funzioni ambientali), oltre ad una ulteriore riduzione della stima degli stanziamenti di spesa". Per fronteggiare la situazione sopra riportata l’Ente, nel corso del Bilancio Provvisorio 2016, ha provveduto all’ulteriore rinegoziazione del proprio debito con Cassa Depositi e Prestiti, determinando una sospensione della rata di ammortamento per oltre 16,8 milioni. In aggiunta a tale misure la Città Metropolitana ha posto in essere ulteriori provvedimenti volti al necessario contenimento della spesa quali la cessazione da partecipazioni in Enti ed Istituzioni non più coerenti con le funzioni fondamentali ( quali la quota del 73% dell’Agenzia Sviluppo Provincia per le Colline Romane scrl, la quota del 12,93% riferita alla Cotral Patrimonio Spa) ed ha avviato le procedure utili a verificare la possibile cessazione di locazioni passive non più compatibili con le risorse disponibili. L’unica Società Partecipata al 100% rimane Capitale Lavoro che nel Bilancio 2016 vede lo stanziamento di 12 milioni per la copertura dei servizi erogati per la formazione professionale, non ricevendo più Fondi Europei in quanto detentrice di una convenzione e non di una delega con la Città Metropolitana per la formazione professionale, funzione che ora appartiene alla Regione.

La Città Metropolitana detiene il 100% delle quote di un Fondo Immobiliare, costituito nel 2012 dalla allora Provincia, che aveva come obiettivo l’acquisto della Sede Unica in Via Ribotta 41-43, attraverso la valorizzazione e la successiva alienazione dei beni immobili di una parte del Patrimonio Immobiliare della Provincia conferiti allo stesso Fondo, che al 31/12/2015 aveva il valore di 194 milioni di euro. Per non mandare in default il Fondo si è prorogata la sua durata e quella del piano vendite fino al 31/12/2020, ci saranno nuove sottoscrizioni di quote da parte di Città Metropolitana per un importo complessivo pari ad euro 70 milioni, con vincolo di destinazione all’abbattimento del debito e la Città Metropolitana acquisterà entro il 31/12/2016 la Sede Unica di via Ribotta, che ora ospita 1.000 dipendenti della Città Metropolitana, con possibilità di pagamento differito del prezzo in base alle modalità di finanziamento che l’Amministrazione attiverà. Avvalora maggiormente quanto esposto il recente downgrade della Città Metropolitana da parte di Fitch che la declassa da BBB+ a BBB con outlook negativo".

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