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Roma
Mafia Capitale, l'avvocato Naso smonta il processo: “Manipolazione colossale”

Mafia Capitale in Cassazione, la terza giornata di udienza inizia col botto. Davanti a Virginia Raggi presente in aula, Giosuè Naso, lo storico avvocato di Carminati e ora difensore del fidato Brugia, smonta nuovamente il Mondo di mezzo: “Una colossale manipolazione meditata”.

 

“Confermo quanto ebbi modo di dire a suo tempo e cioè che questo di Mafia Capitale è stato un 'processetto' di modestissimo livello giuridico e professionale. E infatti i temi giuridici, cui è stata data troppa enfasi, bisogna andarseli a cercare col lanternino. Mafia Capitale è stata una colossale manipolazione meditata e perseguita con pervicacia che ha trasformato una realtà storica in una verità processuale con il supporto mediatico e di opinione”.

Lo ha detto, parlando per conto dell'imputato Riccardo Brugia davanti ai giudici della VI sezione penale presieduta da Giorgio Fidelbo, l'avvocato Bruno Giosuè Naso, ex difensore storico di Massimo Carminati, che alla fine del giudizio di appello ha scelto di farsi assistere da due nuovi penalisti. Per Naso, il processo di Mafia Capitale "aveva finalità di politica giudiziaria. È stata una manifestazione di cultura stalinista. Non si è investigato sui fatti ma sui soggetti, con un evidente pregiudizio ideologico”.

“Sono affermazioni gravi che io ho scritto nel mio ricorso in appello ma nessuno - ha detto l'avvocato - mi ha mai chiamato a rendere conto. L'allora procuratore Pignatone ha voluto questo processo per ragioni extraprocessuali, l'ho detto e sono stato criticato da tutti forse perché non l'ho considerato un Unto del Signore, probabilmente sbagliando se perfino Oltretevere hanno di recente pensato a lui (il riferimento è alla recente nomina di Pignatone, voluta da Papa Francesco, quale presidente del Tribunale Vaticano, ndr)”.

“L'indagine Mafia Capitale - ha proseguito Naso - nasce nel 2011 con una ossessiva attività di investigazione attraverso il controllo di utenze telefoniche di persone che avevano contatti con Carminati. Quest'ultimo solo il 30 novembre del 2014 viene fermato per una presunta detenzione di armi mentre stava accompagnando in auto il figlio all'aeroporto. Un arresto, avvenuto alle 16, ripreso dalle telecamere del Ros. Tre ore dopo il tg dava quelle immagini. Quella mattina Pignatone sarebbe intervenuto a un dibattito organizzato dal Pd parlando di appalti e mafia”. Naso ha quindi chiesto alla Cassazione di annullare la sentenza di appello “scritta senza motivazione, che offende anche la dignità professionale di voi giudici. Questa vicenda merita di essere rivalutata radicalmente nel rispetto del principio di legalità, fermo restando che anche la sentenza del tribunale presentava aspetti censurabili”, ha concluso il penalista.

In Cassazione presenta anche Virginia Raggi. “Non si fa alcun passo indietro, siamo qui per i cittadini onesti che sono stati spolpati in questi ultimi 10 anni”, ha detto il sindaco di Roma. “Il primo cittadino non può mancare - ha aggiunto - questo è un processo storico, che ha messo in luce gravissimi intrecci tra politica e affari che hanno dominato Roma negli ultimi 10 anni con ripercussioni gravissime sulla città”.

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