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Roma
Malagrotta, “Salvini invece di esultare restituisca i soldi della Lega”

Nuova inchiesta su Malagrotta, Cerroni indagato e sequestrati beni per 190 milioni di euro. L'avvocato del Gruppo Colari, Alessandro Diddi scatenato contro la Procura di Roma e contro il ministro dell'Interno, Matteo Salvini.

In un tweet di prima mattina, il ministro, prima ancora che la notizia fosse diffusa dai carabinieri, esultava: “I carabinieri stanno sequestrando beni per 190 milioni di euro a persone coinvolte nella gestione della discarica di Malagrotta, indagate per `traffico illecito di rifiuti´. GRAZIE. La pacchia è finita!”.

“Invece di esultare Salvini restituisca i soldi che la Lega ha sottratto agli italiani e che secondo la Cassazione devono essere restituiti” dichiara l'avvocato Diddi ad Affaritaliani.it, che invia una nota ufficiale sulla vicenda a nome del Gruppo Colari. Scrive Alessandro Diddi: “Prendiamo atto dell'ennesima iniziativa della Procura della Repubblica di Roma che, di fronte al disastro ambientale (denunciato da anni dall’Avv. Cerroni) in cui versa la città di Roma a causa delle gravi inadempienze delle Istituzioni chiamate a risolvere i problemi dei rifiuti, continua nella pervicace operazione di demonizzazione del Gruppo COLARI che da anni, nell'assoluto rispetto delle leggi, ha assicurato in modo efficiente ed economico alla capitale d'Italia il trattamento dei milioni di tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno dai suoi cittadini”.

Prosegue il legale: “Oggi la Procura ha ipotizzato che a Malagrotta sarebbe stato abusivamente smaltito il percolato (il liquido che naturalmente viene prodotto dai rifiuti nella fase della loro decomposizione) che anzichè essere prelevato e trasportato presso gli impianti a ciò autorizzati per il successivo trattamento sarebbe stato lasciato nella sede della discarica. L'assunto è, per quanto ci riguarda, del tutto infondato ed a dimostrarlo sono i documenti che, senza giungere a questa iniziativa, si sarebbero potuti acquisire. La società ha provveduto a smaltire presso gli impianti terzi autorizzati in diverse Regioni italiane il percolato prodotto dalla discarica ed oggi, dopo aver atteso cinque anni un'autorizzazione all’esercizio di un proprio impianto a Malagrotta (per una capacità annua di 160.000 mc), provvede al trattamento autonomo del percolato. L’autorizzazione all’esercizio è stata concessa solo lo scorso 10 ottobre dopo ben 5 anni di attesa, sollecitazioni e diffide a fronte dei 120 giorni previsti dalla legge”.

Continua la nota stampa: “Il percolato, dichiarato unilateralmente dall’Arpa di Roma pericoloso, è invece, da prelievi e analisi fatte in contradditorio nei giorni 7, 14 e 21 maggio presso il laboratorio Arpa di Latina, risultato non pericoloso ed è da questo “equivoco” che è scaturita tutta la liturgia mediatica del sequestro di oggi. Non c’è stato inoltre nessuno indebito profitto nella gestione della discarica di Malagrotta che, anzi, è stata per oltre 30 anni la fortuna e la salvezza di Roma come i fatti di questi ultimi due anni dimostrano drammaticamente e amaramente. Spiace che ogni volta che si tratta del Gruppo Cerroni non si perda l'occasione per adottare provvedimenti inutilmente pervasivi e di inaudita aggressività che sembrano concepiti solo per essere immediatamente recepiti dagli organi di stampa.

Colpisce, peraltro, che con eccezionale tempismo, il Ministro dell’Interno Salvini, esulti via twitter per un sequestro (per giunta ancora in atto al momento del tweet) finalizzato a cautelare un inesistente risparmio di spesa che sarebbe stato conseguito nel non procedere allo smaltimento del percolato attraverso impianti specializzati.

La Società non ha nulla da nascondere ed è pronta a rispondere serenamente e responsabilmente dell’operato della discarica di Malagrotta svoltosi sempre nel rispetto delle regole. Lo stesso non può dirsi dell’operato della Pubblica Amministrazione a partire dal comunicato dell’on.le Salvini, Ministro dell’Interno.

La Società si riserva di assumere tutte le iniziative stragiudiziali e giudiziali opportune al fine di tutelare i diritti della personalità e l’attività economica delle persone e delle organizzazioni interessate nonché dei collaboratori e dipendenti”.


 

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