A- A+
Roma
Maltrattavano ragazzi disabili: casa di cura horror, 10 arresti

Schiaffi, calci, colpi di scopa sulla testa e insulti. È il trattamento riservato ad alcuni dei giovani pazienti del Centro di Riabilitazione neuropsichiatrico "Villaggio Eugenio Litta" di Grottaferrata da un gruppo di assistenti e operatori socio sanitari raggiunti, questa mattina, da ordinanza di custodia cautelare. Le misure, emesse su provvedimento del gip di Velletri Gisberto Muscolo, riguardano 10 persone, una delle quali finita agli arresti in carcere e 9 ai domiciliari. Le indagini, condotte dalla procura di Velletri e dai carabinieri del Nas in collaborazione con il gruppo carabinieri di Frascati, hanno portato all'arresto in carcere di Cosimo Carullo, accusato di maltrattamenti aggravati e di sequestro di persona. Ai domiciliari, invece, sono andati Andrea Cacciotti, Maria Assunta Asci, Roberto Monteforte, Simona Mecozzi, Elena Ponzo, Rina Piersimoni, Alessandra Massimi, Maria Grazia De Paolis e Daniele Corsi, tutti accusati di maltrattamenti. Altre 5 persone, coinvolte nella vicenda, risultano invece indagate in relazione a un singolo episodio.

A dare l'avvio all'inchiesta, che riguarda fatti avvenuti tra il gennaio e l'ottobre del 2015, sarebbero state alcune segnalazioni fatte pervenire alla direzione della struttura sanitaria dalle suore che lì prestano la propria opera. Segnalazioni che, seguite da quelle di alcuni familiari dei giovani pazienti (tutti minori) ha spinto il titolare del centro di riabilitazione e il direttore sanitario ad avviare un'indagine interna e a sporgere denuncia. Attivati i carabinieri, grazie a intercettazioni ambientali video, i responsabili dei maltrattamenti sono stati inchiodati alle loro responsabilità.
In un video, girato dai militari con una telecamera nascosta, si distinguono chiaramente gli operatori mentre picchiano e insultano senza alcun motivo i ragazzi. In una circostanza, ad esempio, uno degli indagati, Roberto Monteforte, insieme ad un secondo operatore, si prende brutalmente gioco di una paziente. Mentre il secondo operatore tiene la vittima per le braccia, Monteforte prima gonfia un guanto in lattice e lo fa scoppiare vicino all'orecchio della ragazza e poi le dice "oggi ti ammazzo. Oggi è il tuo ultimo giorno". Una vessazione psicologica che prosegue quando lo stesso Monteforte umilia la medesima paziente, prima schiaffeggiandola e poi chiedendole: "De che profumo? De Dolce e Gabbana? Non profumo de fr...? Senti bene qua tante volte profumo de fr...?".

 

Le attività investigative, protrattesi per circa tre mesi e supportate anche da intercettazioni audio/video, hanno consentito di cristallizzare significativi e reiterati episodi di rilevanza penale. In particolare, dalle riprese si evince il frequente ricorso, da parte degli operatori, a strattonamenti, percosse ed insulti, utilizzati come illecito strumento di disciplina e vigilanza sui giovani pazienti che, peraltro, venivano costretti ad alimentarsi celermente con rischio di soffocamento, determinando la vanificazione dell’attività riabilitativa.

Le principali figure coinvolte nella vicenda -un Educatore Professionale ed un Assistente Socio Sanitario con Funzioni Educative- si sono distinte per atteggiamenti particolarmente autoritari e violenti, tanto da creare un sistematico e diffuso clima di terrore nei giovani ospiti. Proprio uno di essi è il soggetto destinatario della misura restrittiva in carcere poiché ritenuto responsabile anche del reato di sequestro di persona, per aver segregato tre pazienti disabili nelle rispettive stanze di degenza, impedendogli la possibilità di movimento. Nell’occasione, l’intervento notturno dei Carabinieri del NAS consentiva di interrompere la condotta delittuosa e provocava l’immediato allontanamento dell’operatore da parte dei vertici della struttura.

Nel corso delle indagini sono stati documentati diversi episodi di maltrattamenti commessi dagli altri operatori che, sebbene con ruoli minori, sottoponevano i ragazzi a soprusi e violenza fisica e verbale, quasi da ipotizzare una “consuetudinerepressiva” adottata dal personale addetto a quel reparto.

Nel contesto investigativo, sono stati altresì deferite alla competente Autorità Giudiziaria ulteriori 6 persone resisi responsabili di analoghi comportamenti, le cui condotte sono al vaglio della Magistratura.

Iscriviti alla newsletter
Tags:
disabilinas






Meteo Roma sino al 23 settembre: week end di sole e tepore. Le minime in rialzo, ma da lunedì...

Meteo Roma sino al 23 settembre: week end di sole e tepore. Le minime in rialzo, ma da lunedì...


Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.