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Roma
Matrimonio cultura e moda, lo show di Elegant Innovation. Fotogallery

di Tiziana Galli

È stato scelto palazzo Ferrajoli per "Elegant Innovation", la nuova edizione del "Salone de la Mode" ideato dalla manager Gabriellla Chiarappa. Dedicata a quegli aspetti della cultura che si sposano con la moda, l'iniziativa offre l'opportunità a tanti designer e artigiani emergenti di farsi conoscere sfilando sulla stessa passerella di stilisti più affermati.
Una fucina creativa quella del "Salone"che si è aperta con una tavola rotonda moderata dalla giornalista Rai Roberta Ammendola. Al tavolo dei relatori: Diego Righini, manager e consigliere delegato di TW LKW Geotermia Italia S.P.A., Angelo Antonucci, regista e sceneggiatore, l'avvocato Giovanna Livreri, Vice Presidente della Camera di Commercio Estera e Gualtiero Tremonti, specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica. Gli specialisti hanno mostrato la relazione esistente tra la loro professione e quella che per antonomasia è l'abile arte del cambiamento: la moda. Moda quindi come specchio dei tempi, ma soprattutto come fenomeno evolutivo dall'andamento del quale si riesce ad evincere la tendenza di una società. Il dottor Righini ha così sottolineato quanto il comprendere la moda voglia dire capire l'economia e quanto quest'ultima sia oggi legata alla gestione dell'energia e delle fonti rinnovabili. Numerosi sono i brand che, ad oggi, fanno ricerca su tessuti alternativi ecologicamente sostenibili e imponenti sono le risorse che vengono destinate allo studio di energie rinnovabili. La chiave di volta di questo periodo storico sembra essere proprio nella capacità di guardare alla tradizione con occhi nuovi, scoprendo il valore di quanto già esistente, elevando al rango di risorse quelle materie che finora sono state valutate come elementi di scarto. Se nel Dopoguerra il concetto di ricchezza era legato alla quantità delle cose che si possedevano, ha continuato a far osservare Righini, dopo la devastante onda di ritorno, gli obiettivi sono cambiati ed ora si sta puntando nuovamente lo sguardo sulla centralità dell'uomo piuttosto che sulla sovranità degli oggetti. L'attenzione del dibattito si è poi spostata sulla tutela del "Made in Italy" con l'intervento dell'avvocato Giovanna Livreri. La Vice Presidente della Camera di Commercio Estera ha sottolineato l'abuso della definizione di "Made in Italy" usata impropriamente anche per designare quei prodotti dei brand italiani che vengono lavorati all'estero. Tali prodotti presentano immancabilmente tutte le "inadeguatezze" di un'artigianalita' senza storia che non ha nulla a che fare con quella italiana.
Ultimata la conferenza, la serata si è animata con la sfilata delle coloratissime borse "F&L di Franco e Laura", con gli impalpabili abiti da sposa di "Alessandra Ciani Couture" e con le affascinanti donne senza tempo di "Natasha Temofeeva" e "StybelAccessory" che hanno vestito una femminilità calda ma distaccata, ieratica ma intrigante. Belli, belli, decisamente belli i gioielli di "Germano Gioielli", un brand di alta gioielleria che vanta una tradizione di centocinquanta anni e i riconoscimenti ufficiali della vecchia casa reale, nonchè una clientela che va da Kennedy ad Andreotti passando per la Loren ed un paio di Papi. "Il nostro "vizio"di famiglia" racconta Bianca Germano, una dei tre attuali titolari del marchio "consiste nella volontà di tirar fuori qualcosa di nuovo da ogni pezzo. Abbiamo reinterpretato i gioielli della nostra tradizione storica creando pezzi completamente nuovi in cui la vecchia struttura non è più  riconoscibile".
Perché ha scelto di partecipare proprio a questa manifestazione e non alla più canonica AltaRoma?
"Sono rimasta colpita dalla determinazione di Gabriella Chiarappa, la fondatrice del "Salone de la Mode", sono convinta che ci sia molto bisogno di persone determinate."
Quale deve essere l'essenza di un gioiello?
"Un gioiello è la seduzione di una donna e deve rappresentarne completamente la femminilità; un gioiello è importante almeno quanto l'abito che viene indossato e, proprio per questo, va saputo scegliere. Qui per la sfilata abbiamo dovuto "caricare" la modella di accessori proprio perché in passerella avessero la giusta visibilità, ma proprio per questo abbiamo deciso di farli indossare ad un'unica modella che vestisse un semplicissimo ma elegantissimo abito nero." Di chi era l'abito? "Valentino".
Per questo evento avete creato qualcosa di specifico?
"Un girocollo ispirato alla figura della farfalla, perché la farfalla è  simbolo di leggerezza e trasformazione e in questo momento c'è tanto bisogno di leggerezza".

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