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Roma
Multe a raffica, sulla Tuscolana il semaforo fa strage: 1200 verbali al giorno
Multe al semafoto

L'hanno ribattezzato il semafoto delle multe. E a guardare i risultati il T-Red installato sulla via Tuscolana, (inconcrocio con via dell'Acqua Acetosa) poco prima di Vermicino, è un vero killer per gli automobilisti. Una media di 1200 multe al giorno a chi passa col rosso o sceglie la corsia per la svolta e invece va dritto.

Una vera mannaia che sta vedendo, proprio in questi giorni, arrivare nelle case dei romani e dei residenti ai Castelli romani, centinaia di verbali.

Dispositivo di ultima generazione

Già, perché il dispositivo di ultima generazione è davvero implacabile. Il semaforo dove è stato installato, infatti, ha tre fasi: una per l'incrocio di destra (o sinistra, a seconda della carreggiata di marcia), uno per andare dritto e un terzo per la svolta. La corsia della svolta, spesso è vuota o con poco traffico perché dà la possibilità di immettersi in una strada secondaria, e veniva - e viene, visti i risultati - utilizzato dagli automobilisti per evitare la fila chilometrica che si crea specialmente nell'ora di punta per il via libera del semaforo frontale.

Dibattito e ricorsi

Il risultato? Una strage di punti patente e multe da 85 euro. Non sono risparmiate da questa mannaia neanche gli scooter che, per natura, svicolano fino alla pole position. Ma c'è un dibattito che sta popolando i tanti gruppi social dei residenti della zona. Secondo alcuni utenti è “perfettamente illegittimo” perché “la striscia che separa le carreggiate è tratteggiata e prima del semaforo la segnaletica di terra indica di rientrare a destra”. Farlo quando tutti gli altri sono in fila, può essere poco opportuno ma, seguendo questo ragionamento, non dovrebbe essere amministrativamente scorretto. C’è anche chi segnala che il provvedimento “serve a fare cassa”, perché non pochi sono gli automobilisti che a quell’incrocio si spostano da una corsia all’altra, per saltare la fila. Il dibattito è in corso, le multe intanto fioccano. 

Verso la class action

Il caso è arrivato sino a un noto studio legale amminsitrativista della Capitale che sta valutando l'ipotesi di una class action a fronte delle circa 40mila multe già spedite. Una vera mannaia per le tasche degli automobilisti e una manna per le casse dell'amministrazione che vede un introito pauroso a fronte di una spesa minima di installazione e senza un vigile a controllare, se non da remoto.

 

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