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Roma
Né Pd, né M5S. Il futuro di Roma è Giorgia Meloni. Strateghi sono al lavoro

Il futuro politico di Roma? Dopo lo scivolone di Virginia Raggi e del Movimento Cinque Stelle c'è chi già lo sta scrivendo o almeno ci prova. Nelle stanze di alcune società di comunicazione, c'è già chi prepara la prossima campagna elettorale per Roma, convinti che né Pd, né Cinque Stelle potranno ripresentarsi agli elettori certi di carpire o sedurre. E rispunta Giorgia Meloni.

 


Il piano – neanche tanto segreto – è appena tratteggiata da una penna e parte da due certezze: l'agonia del Movimento inizierà a metà de gennaio e in concomitanza con la pronuncia della consulta sulla Legge elettorale e che nessuno dei due poli che si sono contesi la città nella passata primavera (Raggi e Giachetti) potranno ripresentarsi. Dunque, c'è spazio anzi, c'è una prateria per un ritorno in forma smagliante del centrodestra ma a guida Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia, perché se i nuovi sondaggi ridanno vigore a Forza Italia, la strada verso una ripresa costante del grafico dell'elettroencefalogramma, è lontana.

Attenzione, quello che vorrebbe il partito della Meloni nuovo protagonista della scena romana non è un teorema ma una previsione di scenario realizzata alla luce del disastro politico romano e maturata lo scorso week end, quando l'ipotesi che Grillo togliesse alla Raggi il simbolo, prendendo le distanze dal pasticcio romano, ha convinto più di qualcuno che la vicenda romana potesse agganciarsi tranquillamente a quella nazionale, ipotizzando di far coincidere il ritorno alle urne per le politiche con la necessitò di rinnovare il Campidoglio funestato da sei mesi di Virginia Raggi al timone.
E così si è messo a farei conti con i sondaggi che danno in grande ripresa il centrodestra. Le dimissioni della Raggi trascinerebbero al ribasso il listino dell'M5S; il Pd alle prese con il congresso non avrebbe nessuna capacità di esprimere un candidato forte e la scelta di Berlusconi di appoggiare Marchini all'ultima tornata elettorale, aprirebbe le porte all'unico soggetto “cristallino”: nessuna inchiesta giudiziaria pendente, nessuna compromissione con quel pezzo di macchina capitolina che inguaia tutti i sindaci e una posizione forte e chiara sui temi cari ai romani: sicurezza, decoro, pulizia e sviluppo. Un progetto minimo di Governo ma in grado  di essere realizzato da chi non ha mai avuto le mani in pasta Insomma, Giorgia Meloni e Fratelli dItalia che a Roma correndo da sola ha ottenuto un vero successo e che qualcuno vorrebbe come unico vero antagonista del duopolio triste M5S-Pd.

E allora gli strateghi si sono messi all'opera nella definizione degli scenari. Scontata l'impossibilità di farcela al primo turno contro Piddì-EmmeCinqueEsse, le proiezioni di voto per il ballottaggio darebbero I Fratelli d'Italia vincenti sia contro il Pd, grazie a una parte di voti dell'M5S che si riorienterebbero e anche contro i grillini. La battuta girata lunedì la diceva lunga sulle possibilità di Giorgia di farcela: “Ce lo vedete voi il Pd che al ballottaggio dà come indicazione di voto l'M5S pur di non far vincere la Meloni. Sarebbe difficile da spiegare agli elettori Dem, alla minoranza del partito e pure ai Cinque Stelle. Stando ai calcoli Giorgia potrebbe farcela. E a Roma si sa, il cuore è sempre battuto a destra e in quella casella ormai non c'è più nessuno.

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