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Roma
Nelle frazioni isolate di Amatrice medicine e cibo arrivano in moto. Strade ko

dal nostro inviato
Valentina Renzopaoli

AMATRICE - Salvare una vita a bordo di una moto: ad Amatrice sono al lavoro anche i motociclisti in fuoristrada, per portare soccorso lì dove nessun altro mezzo riesce ad arrivare, passando sopra le macerie, tagliando la strada nei boschi, percorrendo sentieri tra i rovi.

Il nucleo Enduristi della Protezione Civile, del comune di Cerveteri e i volontari della zona che conoscono bene il territorio si sono uniti alle forze di soccorso sono in tutto una trentina. Il loro intervento è fondamentale in questi giorni, soprattutto per portare in tempi brevi medicine che spesso sono salvavita agli anziani che sono dispersi nelle case delle 69 frazioni di Amatrice.
Il campo base è vicino ai campi sportivi, dove è stata allestita la grande tendopoli: lì si attendente la segnalazione della Croce Rossa o della Protezione Civile per partire.

Le operazioni sono coordinate da Mario Menicocci, istruttore di guida per fuoristrada; uno che in sella al suoi cavalli praticamente ci vive. “Il nostro obiettivo è quello di garantire la regolarità dell'intervento e raggiungere qualsiasi posto, lì dove ci sono problemi di viabilità”, spiega. “Il Nucleo Enduristi è nato nel 2002. Normalmente  facciamo prevenzione di incendi, ricerca dei dispersi o un servizio di “moto-medicina”, ovvero portiamo farmaci e viveri a persone in difficoltà che non possono essere raggiunte dai normali mezzi di soccorso”.
Non tutti possono svolgere questo compito: i soccorritori sono piloti esperti, che hanno seguito corsi di formazione ad hoc. Si muovono forniti di planimetrie e mappe del territorio, con monocilindriche di massimo 100/110 chili, enduro e super enduro che consentono di trasportare due persone, generalmente un medico.
Nel gruppo ad Amatrice, il più giovane ha 30 anni, il più anziano 70. Ugo Filosa è di Napoli, è lui che ha scatenato il tam tam tra gli appassionati per cercare volontari disponibili ad arrivare qui.

INTERROTTO IL PONTE SULLA STATALE 260
L'ultima forte scossa sismica, quella di magnitudo locale 4.8 registrata questa mattina alle 6,28, ha seriamente danneggiato un ponte stradale che era considerato strategico per far affluire le squadre di soccorso nella zona di Amatrice, al punto da costringere le autorità a chiuderlo al transito. Si tratta del ponte Tre Occhi sula statale regionale 260.
La struttura aveva già registrato danni dopo la scossa delle 3,36 di martedì ma aveva tenuto e, con le dovute cautele e sotto controllo delle pattuglie di polizia stradale e carabinieri, era percorribile, rappresentando una via fondamentale per accorciare i tempi di accesso dei mezzi di soccorso ad Amatrice. Adesso il ponte è diventato del tutto pericolante e quindi interdetto alla circolazione. Si sta provvedendo a trovare una soluzione, anche ricorrendo ad altra viabilità, con l'intervento sul posto di personale del gestore della strada, vigili del fuoco e militari del Genio dell'Esercito, ha riferito Immacolata Postiglione, direttore dell'area emergenze del Dipartimento della Protezione civile. Ovviamente il ricorso ad altra viabilità allungherebbe i tempi di marcia dei mezzi di soccorso diretti verso quell'area.

CHIUSA LA PROVINCIALE 20
La forte scossa delle 6,28 di questa mattina ha provocato il crollo di un edificio pericolante in località Santi Lorenzo e Flaviano nel Reatino. Di conseguenza è stata interrotta la strada provinciale 20.

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