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Roma
Noi con Salvini perde pezzi: lasciano i coordinatori di 8 municipi romani
SCHIAFFO 5 Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord. Il leader (di fatto) del centrodestra. Quando lo decide Berlusconi. Un tira e molla che dura da sempre quello tra i due politici e che ora sembra aver raggiunto il capolinea. Dopo le ultime dichiarazioni dell’ex premier a favore di un nuovo governo di larghe intese, Salvini ha deciso di tagliare una volta per tutte il cordone ombelicale che li legava. Politicamente e non solo. Già, perché il leghista, noto frequentatore dei salotti tv Mediaset, ha definito di punto in bianco la linea politica di Cologno Monzese come peggiore di quella della Rai. La stessa società di quelle trasmissioni dove soggiorna quotidianamente e che gli hanno dato la polarità di cui oggi gode. Ma si sa: quando finisce un amore inizia l’incoerenza.

Dopo Riva Destra, i coordinatori di 8 municipi romani prendono la propria strada e si staccano da “Noi con Salvini”: le prese di distanza si moltiplicano a suon di critiche al partito del segretario di Lega Nord.

 

“Non crediamo più nel progetto politico di Noi con Salvini a Roma, aggiungiamo le nostre dimissioni a quelle già date sabato scorso dal capogruppo nel Municipio V di Roma, Fabio Sabbatani Schiuma, condividiamo le motivazioni della presa di distanza a livello nazionale da NcS da parte del movimento Riva Destra e iniziamo a credere che sia in corso un vero e proprio sabotaggio per impedirne la crescita, lasciando che l'unico obiettivo sia la corsa al parlamento di taluni in qualche provincia della regione". Le accuse di giochi politici poco trasparenti arrivano dai municipi I, II, IV, V, VIII, X, XI e XV subito dopo il termine dei lavori di Atreju, la manifestazione di destra dove la leader di Fratelli d'Italia ha fatto da padrona di casa. Se Giorgia Meloni ha ribadito l'importanza di schierarsi tutti insieme contro centrosinistra e Movimento 5 Stelle, ribadendo le affinità politiche con Matteo Salvini e con Silvio Berlusconi, in casa Lega qualcosa non funziona.


“A Roma, siamo commissariati - continua la nota - da un consigliere comunale di Terracina, nominato coordinatore regionale, con un passato in tutte le sigle possibili che si sono succedute nel centrodestra, compreso quel 'Futuro e libertà di tal Gianfranco Fini: il partito è fermo da mesi e non esiste meritocrazia. Nessuno ha preso provvedimenti per la campagna elettorale di Roma, totalmente sbagliata nella sua impostazione mediatica e organizzativa e nella quale si è permesso a taluni di remare finanche contro il partito, in un'anarchia totale e impedendo all'allora commissario romano Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega al Senato, di lavorare come avrebbe voluto”, scrivono gli ammutinati che denunciano l'emarginazione politica di coloro che hanno portato risultati concreti come Fabio Sabbatani Schiuma.


Il divorzio con Riva Destra, invece, è arrivato dopo un voto online da parte dei 100 componenti della Direzione Nazionale del partito, che hanno deciso di riprendere piena autonomia “stufi di atteggiamenti ipocriti e arroganti, tutti rivolti alla difesa di posizioni personali”. Riva Destra, storico primo circolo romano di Alleanza Nazionale nato nel 1993 era passato alcuni anni fa sotto le bandiere della Lega. La scissione politica è piena di astio: “Denunceremo ovunque e comunque le meschinità, le piccinerie, i sotterfugi, gli accordi inconfessabili, il 'privato' ingombrante di alcuni mestieranti della politica, che hanno fatto danni incalcolabili a una destra che deve essere sempre seria e credibile e che continuano ad agire indisturbati anche in questo progetto nel quale abbiamo creduto. Dispiace che ciò abbia impedito a persone per bene e politicamente avvedute di lavorare e di accrescerne il fatturato politico. Per questi motivi riteniamo comunque concluso a livello nazionale il nostro sostegno al progetto di Noi con Salvini".

 

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