Nuove farmacie, la Regione Lazio in mano ai lobbisti: piovono ricorsi
Zingaretti tra due fuochi: spuntano le "determinazioni con riserva"
Ormai da mesi i cittadini del Lazio attendono l’apertura di nuove farmacie che possano contribuire a migliorare il servizio sanitario territoriale. Si va da Alatri a Pomezia, Cassino, Civitavecchia, Frosinone, Fiumicino e poi nella Capitale: Porta di Roma, Casal Boccone fino a Trigoria e Castel di Leva. Insomma una operazione importante che coinvolge ben 274 nuove sedi di farmacie in tutta la Regione Lazio, Roma compresa. Tutto bene se non fosse che dal 2012, anno di uscita del bando regionale, fino ad oggi nessuna certezza c’è stata da parte della Regione Lazio, nonostante nel 2015 sia uscita la graduatoria definitiva dei vincitori.
Ma perché il Presidente Zingaretti invece di rendere quanto prima operativo il tutto prendendosi un merito politico che i cittadini apprezzerebbero, continua a perdere tempo? Solo dopo la manifestazione di protesta alla Pisana è stato dato l’annuncio che entro la fine del mese di luglio verranno firmate le Determinazioni ufficiali di assegnazione delle sedi di farmacia ai vincitori. Ma qui c’è la fregatura, infatti le tanto agognate “determinazioni” sarebbero fatte “con riserva” e questo significa che nessuno degli aggiudicatari del bando investirà un euro senza certezze, anche se molti di loro hanno già attivato mutui e dato il preavviso di dimissioni nel precedente lavoro e rischiano di perdere davvero tutto.
La Regione Lazio si difende dicendo che "Nessun ritardo è imputabile alla Regione - si legge in un comunicato - bensì ai numerosi ricorsi presentati, il cui esito sarà motivo condizionante per l'assegnazione definitiva". Gli interessati rispondono che eventuali ricorsi se ci saranno possono essere espletati in pochissime settimane e non aspettare inutilmente mesi e mesi senza alcuna certezza. L’idea che si sta facendo strada in molti è che la fortissima lobby dei farmacisti non gradisca l’apertura di nuovi potenziali concorrenti e che in realtà Zingaretti sia stretto tra due fuochi consumato dal dubbio amletico. Governare è complicato e a volte bisogna dimostrare di avere gli attributi sopratutto facendo rispettare la legge.