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Roma
Olimpiadi, Raggi sposa la linea Appendino: “Roma potrebbe dire sì"

Olimpiadi, dietrofront di Virginia Raggi. Il sindaco sposa la linea Appendino ed apre ad una candidatura di Roma, ma avverte: “Solo se il Comitato deciderà di cambiare modello”.

 

Più che un dietrofront, una vera e propria inversione a “u”. Dopo aver rifiutato la candidatura per la manifestazione del 2024, poi andata a Parigi, il sindaco Raggi ci ripensa, aprendo le porte a nuove Olimpiadi per la Capitale. Sulla falsa riga della collega di partito Chiara Appendino, sindaco pentastellato di Torino, Raggi lascia aperto uno spiraglio in vista di una futura candidatura: “Quello che ci sta mostrando l'andamento delle Olimpiadi è che anche altre città hanno rinunciato e altre hanno deciso di consorziarsi per riuscire a sostenere l'impegno olimpico – ha dichiarato - È evidente che il modello che c'era prima non può più reggere dal punto di vista economico e di quello dell'impatto sulle città. Se il Comitato deciderà di cambiare modello, molte città tra cui Roma potranno decidere di ospitare un evento così importante".

 

Evidente il riferimento ai Giochi invernali del 2026, per i quali concorrono Milano, Torino e Cortina. E per i quali sembra imminente il ritiro di Sapporo, città giapponese in lizza. Probabile quindi per l'Italia, ma non ancora certa, una candidatura a tre, che si profila all'orizzonte in barba al grande rifiuto di Roma 2024. All'epoca, settembre 2016, i vertici del Movimento romano avevano infatti indicato tra le cause del "no" i corrotti palazzinari romani, colate di cemento pronte a sommergere la città e i soldi spercati in infrastrutture poi abbandonate. Nel caos generale era spuntata anche l'ipotesi di un referendum popolare che potesse dare l'opportunità ai romani di esprimersi, poi mai portato avanti. Oggi che il tabù Olimpiadi è stato sfatato dalla collega piemontese, ecco però il riaprirsi di un piccolo spiraglio, con la prossima data (2032) però ancora lontana e irrealistica.

Tutte le criticità che appena due anni fa erano insormontabili, oggi lo sembrano meno. Una missione impossibile che potrebbe diventare possibile, ma Raggi, nel corso della presentazione della Half marahon all'interno del Colosseo, ricorda: "Oggi noi abbiamo all'interno dei 13 miliardi di debito ancora 1 miliardo da pagare per gli espropri delle Olimpiadi del 1960 - ha sottolineato - Poi eventi come questi ci ricordano che, comunque, Roma è aperta allo sport".

 

 

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