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Roma
Omicidio Moro, verità cancellata dal piccone. Restyling estetico a via Fani

di Patrizio J. Macci

 

In via Mario Fani teatro del sequestro Moro e dell’eccidio della sua scorta avvenuti il 16 Marzo 1978 si sta cancellando la storia.

 

I lavori in vista della ricorrenza del quarant’anni dal sequestro del Presidente della Democrazia Cristiana apporteranno modifiche irreversibili. Non sarà più possibile effettuare indagini e rilievi sulla scena originale dell’evento. Il simbolo di una tragedia pubblica subisce un colpo di spugna “estetico” per mano del Consiglio Comunale romano. Come se negli Stati Uniti si decidesse di alterare il teatro dell’omicidio Kennedy, demolendo il famoso deposito dei libri dal quale Oswald sparò contro il Presidente.
“Ampliamento del marciapiede in corrispondenza della lapide, ridefinizione di quello opposto, sistemazione dell’illuminazione pubblica e nuova sistemazione al monumento posto all’angolo fra via Stresa e via Fani”. Questo prevede, infatti, la memoria di giunta del Comune di Roma per restaurare la lapide in memoria delle vittime del sequestro in occasione del quarantennale della strage in cui persero la vita Aldo Moro e cinque componenti della sua scorta.

A rivelare l’alterazione in corso è Franco Martines animatore del Gruppo FB Sedici marzo.org su che ha ricevuto le fotografie da parte di alcuni abitanti del quartiere Vigna Clara. La lapide che ricorda l’eccidio collocata alla fine degli anni Settanta ha subito un visibile deterioramento a causa degli agenti atmosferici e dell’usura dovute anche alla sua collocazione rispetto all’asfalto. Per questo il Campidoglio ha deciso di procedere alla complessiva sistemazione della lapide e dell’area circostante al fine di conferire una maggiore solennità allo spazio circostante. Da qui l’indirizzo del Comune che ha dato mandato alla sovrintendenza capitolina di coordinare le attività necessarie per la realizzazione della nuova sistemazione, al Municipio competente di realizzare i lavori di ampliamento del marciapiede e al Dipartimento dello Sviluppo infrastrutturale di realizzare gli interventi di sistemazione dell’illuminazione pubblica.

Il ripristino dovrà essere pronto entro i primi giorni di marzo 2018 per rendere possibile la cerimonia che si terrà il 16 marzo alla presenza delle più alte cariche dello Stato. La ricerca della verità rischia di soccombere più che all’omertà dei protagonisti ancora in vita sotto i colpi di un piccone.

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