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Roma
Omicidio Pasolini: la Procura valuta una riapertura della indagini

Sara' il pm Francesco Minisci a valutare nei prossimi giorni se disporre o no nuovi accertamenti sulla morte del regista-poeta Pier Paolo Pasolini, ucciso in un campetto all'Idroscalo di Ostia la notte tra il primo e il 2 novembre del 1975.

Minisci e' il magistrato che un anno fa circa ha chiesto e ottenuto dal gip l'archiviazione dell'inchiesta, aperta nel 2010, non potendo dare una paternità certa ai profili genetici (emersi dall'analisi di numerosi reperti) di altre persone sospettate di essere presenti sul luogo del delitto, oltre a quelli della vittima e di Pino Pelosi, all'epoca dei fatti 17enne, il solo condannato (a 9 anni e 7 mesi) per questa vicenda.

A insistere per la riapertura dell'ennesima indagine e' l'avvocato Stefano Maccioni, legale di Guido Mazzon, cugino dello scrittore. "La nostra genetista forense Marina Baldi ci dice che su una maglia di lana a maniche lunghe che indossava Pelosi ci sono due dna, quello del soggetto 2 ignoto, misto al codice genetico di Pasolini (e gia' rinvenuto su diversi reperti come una maglietta, un fazzolettino, un giubbino), e un altro, ricavato da una macchia ematica, appartenente a un soggetto 3 ignoto”, ha spiegato Maccioni. “Cio' significa che sulla scena dell'omicidio c'era almeno un'altra persona".

Per la verita' gli esperti del Ris, incaricati dalla Procura di Roma di analizzare i reperti, avevano gia' risolto l'enigma sostenendo come questa macchia ematica, ricavata dalla maglia di Pelosi, non fosse coeva all'omicidio. Analogo discorso valeva anche per le altre tracce biologiche, che i consulenti del pm Minisci non erano stati in grado di collocare temporalmente.
"Noi invece siamo convinti che almeno la macchia sia contestuale e che comunque con le tecniche moderne sia possibile svolgere analisi che fino a qualche anno fa inimmaginabili", ha proseguito il penalista. Per Maccioni, poi, la nuova inchiesta potrebbe far luce anche sul ruolo svolto nel delitto Pasolini anche da esponenti della criminalita' romana che poi daranno vita alla cosiddetta Banda della Magliana. "Sarebbe un peccato se si scrivesse la parola fine a questa storia lasciando in piedi ancora dubbi e interrogativi.

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