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Roma
Ostia, vento di autonomia: riparte il tormentone Comune, senza Casalpalocco
Il mare di Ostia

A Ostia, quartiere di Roma, riparte il sogno di staccarsi da Roma e fondare un Comune ex novo. Stavolta, però, senza gli “infedeli” di Casalpalocco e dell'Infernetto, così attaccati alla Capitale da far fallire il  vecchio referendum.

Passa il tempo ma non la voglia di autonomia che torna puntualmente, soprattutto quando Roma Capitale tratta il suo mare peggio del laghetto di Villa Ada e quando il Municipio insediato con la Giunta Gualtieri è poco più che un governo tecnico. Stavolta però gli obiettivi sono diversi e dietro la “voglia non essere più “cives” dell'Urbe c'è meno politica e più tecnici.

Chi sono i 5 che vogliono la liberazione da Roma

A dissotterrare l'ascia di guerra di una guerra di secessione mai finita sono in 5: l'architetto Flavio Coppola, il collega Franco De Luca già in fuga pre elettorale da Azione di Carlo Calenda, e poi in ordine non alfabetico l'assessore municipale Pd, Antonio Caliendo, il commercialista Massimo Bareato e l'imprenditore dell'informaticaAlessandro Volta. I magnifici 5 hanno le idee chiare: il referendum è fallito perché i casalpalocchini insieme ai residente dell'Axa, un pezzo di Dragona e non ultimi quelli dell'Infernetto nord sono “attaccati a Roma come cozze”, mentre Ostia, Ostia Antica e un pezzo di Dragona e Bagnoletto, si sentono così dimenticati da Roma che non vedono l'ora di andarsene e seguire le sorti migliori di Fiumicino.

I nuovo confini senza i romani di Axa, Palocco e Infernetto

Così rispetto al referendum bloccato dalla Pandemia, il nuovo Comune che sarà è più piccolo. C'è Ostia, ovviamente, Stagni, e Ostia Antica e il lembo inferiore dell'Infernetto. Via tutti gli altri, compresa Capocotta, non tanto per i residenti che non ci sono, quanto perché la gestione dell'economia del mare (leggi chioschi) è così caotica dal punto di vita burocratica che non varrebbe la pena prendersi una croce anche se dovesse garantire introiti importanti all'embrione di Comune per ora costruito in laboratorio.

La guerra di secessione stoppata dalla pandemia

I secessionisti sono pronti: “Eravamo pronti per andare in strada con la raccolta delle firme autorizzata dalla Regione Lazio il 14 marzo del 2020 ma il lockdown ci ha fermati. E poi volevamo aspettare le elezioni Regionali, perché dipende tutto da Regione Lazio. Ora partiamo di nuovo con una petizione on line e una raccolta di fondi, quindi a fine estate con le firme in strada. In 4 giorni arriveremo all'obiettivo delle 10 mila firme”.

A conti fatti. Ostia e Ostia Antica Comune, "conviene"

E i conti gli autonomisti di Ostia e Ostia Antica se li sono fatti bene: estensione del territorio a parte, nel Comune che sarà ci saranno i poli economici che contano: il mare con il suo patrimonio estivo, Osti Antica con annessi scavi; l'entroterra delle imprese sino al canale di Dragoncello e l'area verde di Castelfusano. Rinunceranno solo all'Imu delle ville di Casalpalocco, Axa e Infernetto ma almeno si libereranno da Roma. “La stima annuale degli investimenti del Comune di Ostia sarà 4 volte superiore all’attuale capacità di spesa del Comune di Roma sul nostro territorio”. I secessionisti non mollano.

I numeri del sogno di Ostia e Ostia Antica Comune

Con un’estensione territoriale di quasi 5.500 ettari e una popolazione di circa 100.000 abitanti OSTIA potrebbe diventare il terzo Comune del Lazio e il 2 Comune della futura Città Metropolitana di Roma, caratterizzato da: 26 Kmq Verde Pubblico ed Aree Agricole, 1,5 Kmq Area Archeologica, 18 Km Lungomare.

SCARICA E LEGGI il progetto OSTIA COMUNE

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