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Roma
Patate spaziali: coltivare pomodori extraterrestri. Rivoluzione in agricoltura

ENEA ha realizzato il primo “microcosmo” per la coltivazione al chiuso e in ambienti estremi di piante come olivo, patata, pomodoro, lattuga e basilico, utilizzando la terra.

Si tratta di un vero e proprio “simulatore” hi-tech, unico in Italia, che permette la crescita di piante anche legnose in ambienti normalmente inadatti alla coltivazione, come aeroporti, metropolitane e centri commerciali, ma anche “estremi” come aree desertiche e glaciali o nell’ambito di missioni spaziali. 

Il sistema è stato brevettato presso il Centro Ricerche di Portici. Realizzato in collaborazione con il Gruppo FOS, questo sistema innovativo di “smart agriculture” si distingue dalle serre e dalle comuni camere di crescita principalmente per l’architettura “a doppio stadio”; sensori per il controllo dei parametri ambientali che influenzano crescita, sviluppo e riproduzione delle piante; il sistema luci a LED che fornisce alle piante una illuminazione di precisione mediante lunghezze d’onda selezionate invece dell’intero spettro solare.

Luigi d’Aquino del Laboratorio Nanomateriali e Dispositivi dell’ENEA di Portici spiega: “L’innovazione principale è rappresentata dal ‘doppio stadio’ vale a dire con due camere indipendenti: una ipogea, destinata all’allevamento dell’apparato radicale e della rizosfera della pianta, cioè dell’insieme degli organismi che vivono nella zona del substrato in cui crescono le radici, e una camera epigea, destinata all'allevamento della parte aerea e della fillosfera della pianta, cioè dell’insieme degli organismi che vivono nel suo ambiente aereo“.

Pur essendo indipendenti e gestite autonomamente a livello dei parametri ambientali, le due camere sono, però, intercomunicanti proprio come in natura, grazie gli scambi gassosi che avvengono attraverso il substrato di crescita delle radici (terreno, terriccio, composta o torba).

L’innovazione sarà presentata nell’ambito del “1st Joint AgroSpace-MELiSSAWorkshop – Current and future ways to Closed Life Support Systems”, organizzato dalla Fondazione Melissa (Micro Ecological Life Support System Alternative), in programma a Roma dal 16 al 18 maggio: un evento tra i più ambizioni progetti di ricerca internazionale sul tema dell’agricoltura in ambiente controllato e dei sistemi di supporto vitale biorigenerativi necessari a supportare la permanenza umana nello spazio. L’obiettivo comune è condividere le conoscenze sui sistemi più avanzati per la produzione di cibo nello spazio, analizzando le più recenti innovazioni scientifiche e tecnologiche nel settore delle colture protette e presentando lo stato dell’arte della ricerca internazionale sui sistemi di supporto vitale.

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